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Chiacchierata con Leo Gullotta

Dom, Giu 28, 2020

Cultura&Società, Spettacolo

L’ATTORE CATANESE, DIRETTORE ARTISTICO DEL “TAORMINA FILM FEST”

Per Gullotta dirigere la 66ª edizione del Festival del Cinema è «un onore, una gioia»; e precisa: «La missione affidatami, mi ha fatto rivivere una fantastica cavalcata. Non ci sarebbe voluta questa maledetta pandemia che ha frantumato tanti bei propositi.»

di Pino Pesce

Si è ormai ad un breve salto di giorni dall’apertura del Taormina Film Fest. Il Festival del cinema, ormai alla sua 66ª edizione, aprirà infatti le storiche e gloriose porte l’11 luglio per richiuderle il 19 dello stesso mese.

Per il terzo anno consecutivo e conclusivo di una investitura affidatale per tre anni, cura la gestione produttivo-organizzativa Videobank S.p.A., azienda all’avanguardia nelle telecomunicazioni e nel broadcasting.

Già da diversi anni, l’azienda si era rivelata un’eccellenza nella produzione di eventi cinematografici, teatrali, musicali e di danza per l’impronta altamente culturale e sociale che ha caratterizzato tutte le sue manifestazioni.

Videobank, per rendere più grande e maestosa l’edizione di chiusura del triennio, aveva pensato bene di affidare la direzione artistica al catanese Leo Gullotta, nome altisonante dello spettacolo internazionale. La pandemia, piovuta a ciel sereno, ha però compromesso l’ideazione programmatica iniziale: i Nastri d’Argento ad esempio sono stati dirottati a Roma.

In una piacevole conversazione, l’Artista catanese, con punte demostenee, mi ha parlato del Festival taorminese.

So quanto ami la tua Catania e la tua Sicilia, ma che effetto ti fa ritornare nella Nostra Terra da Direttore artistico di uno dei più prestigiosi festival del cinema internazionale?

«Ho 54 anni di carriera artistica. Devo dire che nel meraviglioso “Teatro Antico” di Taormina ho rafforzato e poi tenuto sempre vivi due miti: il cinema e il teatro. Avevo assistito da ragazzino ad un David di Donatello. Quanta magia! Fu una serata veramente meravigliosa che mi fece vedere facce impensabili e incredibili del cinema in mezzo al pubblico; stars internazionali che avevo visto soltanto al cinema o nei documentari de La Settimana Incom o nei manifesti e nei rotocalchi.

Trovarmi così alla direzione artistica del Taormina Film Fest è certamente un onore, una gioia. La missione affidatami, mi ha fatto rivivere una fantastica cavalcata. Non ci sarebbe certamente voluta questa maledetta pandemia che ha frantumato tanti bei propositi.»

Il Coronavirus ha così tarpato la tua creatività progettuale.

«Non del tutto, ma in buona parte sì. Non ci si è scoraggiati e ci si è detti: «Non si può archiviare tutto!» Così ci si è fermati, riflettuto e abbiamo reinventato il Festival ricorrendo alla tecnologia più rispondente ed avanzata, nel rispetto delle restrizioni regionali e governative. Abbiamo così pensato ad un’inedita edizione online in streaming su Mymovies.

Daremo il la al Festival l’11 luglio nella sala del “Palazzo dei Congressi” di Taormina con numero di posti limitati (solo 200 e per prenotazione); qui si terrà fino al 18 luglio nell’osservazione rigorosa dei protocolli governativi. Sarà proposta una selezione di oltre 40 anteprime, tra opere prime e seconde, costellata di produzioni indipendenti e documentari; e tutto questo ripercorrendo  il cammino artistico che poi nel  1955 verrà ribattezzato come Rassegna Cinematografica Internazionale di Messina e Taormina. Il 19 luglio, giorno di chiusura dell’Evento, sarà invece il Teatro Antico ad ospitare il gran finale, privo però delle 5000 abituali presenze; saranno infatti soltanto circa 900. Pazienza!

Ma ce la metteremo tutta nonostante le avversità, grazie all’eccellenza della macchina organizzativa: da Videobank alla Fondazione Taormina Arte Sicilia, all’Assessorato Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo ed altri ancora come il regista Franco Calogero, che si occupa della selezione dei film, il giornalista Francesco Alò, firma prestigiosa del Messaggero, e l’infaticabile Ninì Panzera, Segretario generale di Taormina Arte Sicilia.

Sia negli otto giorni al “Palazzo dei Congressi” (con una striscia pomeridiana di un’ora con video inediti e il racconto dei 76 anni del Festival del Cinema taorminese) che nella serata di chiusura ci saranno comunque interventi di ospiti che faranno da cornice allo svolgimento virtuale del festival e alla consegna poi degli ambiti premi il 19 luglio: Cariddi per i film, Maschere di Polifemo per le migliori interpretazioni e Arte Award alla carriera. Non mancherà il cinema internazionale; infatti l’avvio alla serata del Teatro greco-romano lo darà proprio un film straniero: There Was a Little Ship, una biografia-testamento di Marion Hänsel, attrice e regista belga scomparsa quest’8 di giugno. Seguirà poi un percorso filmografico delle opere prime e seconde curato da franco Calogero. Le idee e la vivacità, come vedi, non mancheranno per far rivivere il più possibile il fascino e la magia che hanno cantato la storia del cinema internazionale a Taormina.

In questo contesto verrà ricordato Vincenzo Bellini e omaggiato Giuseppe Tornatore per i trent’anni dell’Oscar a Nuovo Cinema Paradiso; ci saranno concerti. Sottolineo in particolare quello dal vivo dell’Orchestra sinfonica di Taormina Arte il 19 sera al Teatro Antico.

Delle nove serate, sarò io il conduttore. Non vorrei apparire un megalomane; mi si guardi come il Direttore di un museo che illustra ai visitatori le ricchezze museali. Io, da buon siciliano ed italiano, desidero soltanto con gioiosità  ed amore aprire al caro pubblico uno scrigno di tesori e lanciare soprattutto un messaggio di speranza, in particolare alle 80.000 famiglie che vivono di spettacolo e che codesto Covid 19 ha fortemente penalizzato.

La pandemia ha rivelato una realtà dura e amara; per un verso o per un altro, ha cambiato un po’ tutti. Bisognerebbe quindi riscrivere le regole. Il sistema si è rivelato fragile. Riflettino dunque i nostri governanti!»

Grazie, Caro Leo. In barba alla pandemia, ti auguro di liberarti degli avversi ingombri e minacciosi assedi e di rendere più forte la profezia-testamento spirituale di Edoardo De Filippo il quale auspicava che il Teatro Antico di Taormina diventasse «il trono dell’Arte.»

Già docente di Materie Letterarie negli Istituti Superiori di II grado, si occupa di iniziative che promuovono l’arte e la cultura e/o che riguardano tematiche di forte valenza sociale. Si è anche occupato della divulgazione attraverso giornali vari del folclore, della tradizione e della storia della Sicilia e in particolare di Motta, di cui (come Assessore alla Cultura pro tempore) ha realizzato il volumetto Motta Sant’Anastasia, Guida alla città (Le Nove Muse Editrice,1999). Dal 1995 al 2000, si è attivamente impegnato nel Rione “Panzera” del paese natale (rinomato in Italia e all’Estero per il gruppo degli Sbandieratori, pluricampioni d’Italia), di cui è stato Presidente dell’Associazione Culturale dall’aprile del 1995 all’aprile del 1998. Nel 1997 (in occasione della “Festa Grande” in onore della Patrona Anastasia) ha scritto Trapasso di Sant’Anastasia, una sacra rappresentazione negli anni riproposta anche in occasione delle “Feste Medievali”, interpretata e diretta anche da nomi nazionali. Dal 2014 si è dedicato al teatro con interessanti e coinvolgenti rielaborazioni teatrali di cui ne ha curato anche la regia che hanno riscosso un rilevante successo, come “L’uomo dal fiore in bocca” di Luigi Pirandello e “Rosa Balistreri – A memoria di una Voce”. Ha curato la presentazione di autori del mondo dell’Arte e della Letteratura e di video documentari a sfondo culturale e sociale, curandone il testo e la regia, che gli hanno procurato (avendoli proposti per le Scuole Medie Superiori) riconoscimenti anche dal Ministero della Pubblica Istruzione. il professore, collaboratore di quotate riviste culturali: Biologia Culturale, diretta da Gino Raya (uno dei maggiori filosofi e letterati del Novecento, ricordato di recente dal Corriere della sera, dove Pesce veniva annoverato fra i suoi discepoli) ) e Netum, diretta da Biagio Jacono, ha negli ultimi anni, diretto La Svolta, periodico d’informazione e di cultura, e l’Alba, mensile cartaceo d’arte cultura e società, attualmente giornale on line.

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