Nuovamente in scena “Caravaggio” del coreografo Alfio Barbagallo
AL TEATRO “NINO MARTOGLIO” DI BELPASSO UNA PIÈCE DI FORTE INTENSITÀ ARTISTICA
Ritorna a Caravaggio il coreografo Alfio Barbagallo con Caravaggio; sempre al Teatro “Nino Martoglio” di Belpasso, ma per un pubblico avvezzo al teatro serale.
Il Maestro rimaneggia, ancora una volta, un tema che circa un anno fa aveva concepito come saggio di fine anno del Centro Professionale Danza “Azzurra” di Belpasso e poi riproposto per un Liceo Artistico nell’aprile del 2018 con suggerimenti artistico-letterari del prof. Pino Pesce che, giorni addietro, su invito di Barbagallo, ha presentato lo spettacolo glorificato dai ripetuti applausi.
La messinscena – inghirlandata da video sull’arte caravaggesca, anche in atmosfere geometrico-surreali, e da alcune opere del pittore Pippo Ragonesi – si è snodata con una coreografia spettacolare per le continue figure e figurazioni che si componevano e si scioglievano sotto un gioco di luci (“la Luce!”) che illuminava i corpi flessuosi dei ballerini, i quali proponevano schegge della vita e dell’arte del pittore Michelangelo Merisi.
Caravaggio indirettamente, sostiene Pesce, è legato a Belpasso attraverso Santa Lucia per 2 motivi: l’inedita tecnica della luce in se stessa e il “Seppellimento di Santa Lucia” (sito nella badia di Santa Lucia a Siracusa) che proprio della luce ne fa una vera e propria esaltazione del fine ultimo terreno. Ed esalta il professore la coreografia del Maestro Barbagallo considerandolo un fine creatore di pantomime e passi di danza che sono “poesia evocativa”, movimenti flessuosi di corpi che raccontano tranches della vita artistica e reale del Caravaggio: trasgressiva, sregolata ed anarchica, ma avida di una luce che è solo e soltanto tormentata ricerca del divino.
A dare efficacia espressiva all’azione scenica anche la voce fuori campo dell’attore Gianmarco Arcadipane che ha letto brani sul Caravaggio, sia contemporanei che attuali, passando anche da personaggi dell’arte non condivisa e maledetta come il poeta greco Konstantinos Kavafis che in Andai sembra confondersi con il Merisi: «Non conobbi legami./ Allo sbaraglio, andai./A godimenti ora reali e ora/ turbinanti nell’anima/ andai, dentro la notte illuminata./ M’abbeverai dei più gagliardi vini/ quali bevono i prodi del piacere.»
Una vita ribelle ornata di risse, anche ferali, e di fughe quella del Nostro Artista, risultato di una vitalità estrema che risponde, filtrandola, all’ideale di vita che lo stesso Caravaggio sintetizzò nell’aforisma: «Quando non c’è energia non c’è colore, non c’è forma, non c’è vita.»
Di seguito il cast che ha dato vita ad una pièce di danza, musica e parole di intenso impatto artistico: Gabriele Ricca (Caravaggio), Jakov Greebe (Mario Minniti), Alessandra Ricca (Anima artistica), Clara Ferruccio (Anima inquieta), Katia Mancuso (Lady), Giulia Blanciforti (Medusa), Deborah Del Buono (Lena), Luca Sinatra (Ranuccio Tomassoni); e con: Gabriela Contarino, Maria Nicosia, Lorena Lattuca, Alessandra Di Mauro, Alessia De Riccardis, Martina Trovato, Chiara Apa.
Mary Virgilio
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Sab, Feb 9, 2019
Spettacolo