Viaggio artistico culturale a Paternò fra il reale e l’immaginifico”
Chiuso il primo “Binario Letterario” nella dismessa stazione di San Marco
Una stazione dismessa, quella di San Marco in Paternò, dove il senso del viaggio sembra non essere ancora andato perduto. Un luogo magico e suggestivo che con la sua strada ferrata attraversa una valle incantata, quella del Simeto, le cui storie e leggende ancestrali, durante l’ultimo weekend settembrino, si sono intrecciate con racconti intimi, esposizioni confidenziali, a volte spirituali, manifestazioni di anime profonde, portavoce di un mondo ora nobile ora ingrato. Incontri e scontri tra insolite e variopinte culture hanno, dunque, caratterizzato “Binario Letterario”: quel piacevole “viaggio culturale fra le vie del reale e dell’immaginifico” partito venerdì 28 settembre proprio dalla ex stazione San Marco e conclusosi, tra applausi e apprezzamenti, domenica 30 settembre. Un progetto organizzato da SudS (Stazioni Unite del Simeto – progetti cultuRUrali), minuziosamente ideato e professionalmente diretto dall’avvocato Claudia Barcellona con la collaborazione di SIEDAS (Società italiana esperti di diritto delle arti e dello spettacolo e con il patrocinio del Comune di Paternò. Manifestazione definita da alcuni azzardosa poiché senza precedenti sull’intera valle ma che, in realtà, conta, oggi, un grandioso successo generale sebbene alla sua prima edizione.
Un excursus breve ma intenso. Una fitta rassegna di appuntamenti volti a celebrare la “parola” nelle sue svariate forme, scritta e orale, e negli innumerevoli linguaggi attraverso i quali essa si manifesta: artistico-musicale, teatrale, poetico, giornalistico, storico, fumettistico, popolare, cinematografico, autobiografico. Tanti i talenti locali che si sono susseguiti durante il festival, scrittori, editori, poeti, cantautori, giornalisti; nomi illustri come la regista Maria Arena, lo scrittore Filippo Ferrara, lo storico Nino Tomasello, la scrittrice Anna Pavone, il cantautore paternese Dinastia, tanto per citarne alcuni. Ognuno, attraverso reading, workshop, spettacoli, incontri tematici, presentazioni di libri si è fatto interprete della propria storia o ambasciatore di altre. Storie di passioni, di dolore, di denunce, di sofferenza, di vita. Racconti diversi ma che, contemporaneamente, rimandano a memorie, luoghi, credenze, personaggi e tradizioni di una incredibile Sicilia di ieri e di oggi.
Un viaggio a tappe durante il quale ogni giornata si è trasformata in una esplorazione all’interno di una specifica area tematica: “si parte dai luoghi, dalla terra assolata di Sicilia coi suoi confini disegnati dal mare, dalle avventure che l’hanno animata e dai personaggi che l’hanno respirata e le hanno dato respiro” spiega l’avvocato Barcellona, per poi inoltrarci, durante la seconda tappa/giornata “su chi, nutrendosi della magia e struggenza della nostra terra, si è ritrovato nella dimensione alta – e altra – del mondo onirico” e per infine ricondurci nuovamente alla realtà, non più storica ma nuda e cruda, sterile, fotogramma di un mondo contorto ed enigmatico.
Diversi anche gli incontri di approfondimento sul mercato letterario nelle sue molteplici sfaccettature, dal settore librario con Vicolo Stretto, rinomata libreria catanese, e Officine Culturali, a quello editoriale con Carthago e Didasko edizioni, passando per la critica letteraria e i periodici di genere con L’Estroverso diretto da Grazia Calanna.
Evento nell’evento il workshop giornalistico condotto dal prof. Pino Pesce e dalla dott. ssa Mary Sottile, riservato ai ragazzi del liceo classico e dell’artistico e che ha visto come ospite Giuseppe Cantarella di Yvii Tv nelle vesti di “Clandestino”.
Apprezzati anche i momenti musicali e le mostre allestite dagli artisti Salvatore Borzì, Lucia Motta, Ivan Nicolosi, Carlo Panebianco, Francesco Pietrella, Valentina Signorello, Adriana Tomasello.
Una manifestazione culturale senza antecedenti, dunque, “Binario Letterario Festival”, capace di incanalare i partecipanti fra i labirinti dell’intelletto, lungo le linee spazio-temporali dell’immaginario e dell’inaspettato. Un momento per dimostrare a quanti non circuitano intorno a questo mondo, spesso etichettato come noioso ed incomprensibile, che la lettura può renderci trasgressivi, che la poesia porta all’introspezione, che la musica libera l’anima e l’arte, invece, la mente. Insomma, che la cultura, specialmente la nostra, quella orgogliosamente siciliana, sia tutt’altro che lagnosa e stereotipata.
Rita Messina
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Mer, Ott 10, 2018
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