Applaudita chiusura di “Sesto Senso Opera Festival” a Taormina
Serata-concerto dedicata alla Grande Lirica e alla canzone partenopea
Alfina Fresta, ospite della serata canora, accende d’entusiasmo e grande commozione il pubblico. E’ il momento più partecipato e toccante della serata; tutti in piedi in un lungo e caloroso applauso
Domenica, 29 luglio 2018, si è chiuso in bellezza ed armonia artistica il ciclo di Sesto Senso Opera Festival. La serata-concerto, dedicata alla Grande Lirica, è stata condotta da Salvo La Rosa e Michela Italia.
Sul palco quattro voci siciliane che luccicano nel firmamento lirico internazionale: Daniela Schillaci, Desirée Rancatore, Nicola Alaimo e Marcello Giordani, direttore artistico della sezione lirica del Festival. C’è stata infatti una sezione pop d’autore diretta da Peppe Vessicchio che ha dato un’impronta particolare al Festival con il suono che cura; da qui la Medisonus Orchestra, diretta nella serata finale dal maestro Antonino Manuli e precedentemente, per Rigoletto, dal maestro Angelo Gabrielli. Proprio nella musica terapeutica, come precisa Umberto Sturniolo, produttore esecutivo, sta «L’unicum di questo festival», che è «consapevolezza» e «potere» «in grado di curare anima e corpo.»
La serata lirica viene aperta dall’orchestra con l’eterea “Sinfonia” di Norma di Bellini; segue Daniela Schillaci con “Mercé dilette amiche” de I Vespri Siciliani; poi la soprano Rancatore con “Casta Diva”, celeberrima aria di Norma; segue il baritono Nicola Alaimo con “Largo al factotum” del Barbiere di Siviglia; quindi il tenore Marcello Giordani con “E lucevan le stelle”, famosa romanza di Tosca di Puccini.
Tra la prima e la seconda parte Umberto Sturniolo (produttore esecutivo Orange Blu) e Marcello Giordani, con delle targhe, hanno ringraziato il Comune di Taormina per l’ospitalità e l’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana per il Patrocinio.
Ad aprire la seconda parte del concerto è stata la “Sinfonia” del Pirata di Vincenzo Bellini, eseguita dalla Medisonus Orchestra. Momento atteso quello del soprano-ospite Alfina Fresta che ha cantato “O mio babbino caro” da Gianni Schicchi. La cantante ha chiuso la sua esibizione duettando con Marcello Giordani con “Nessun Dorma” della celebre di Turandot.
Il pubblico si accende d’entusiasmo e grande commozione: è il momento più partecipato e toccante della serata; tutti in piedi in un lungo e caloroso applauso. Alfina è felicissima, Giordani soddisfatto e compiaciuto; d’altronde il Maestro è stato anche la guida canora della soprano. L’orchestra, con sorpresa del pubblico, intona le note di Tanti Auguri a te per festeggiare il compleanno della cantante.
Le quattro voci hanno proseguito con i duetti: Schillaci-Alaimo “Mira d’acerbe lacrime” da Il Trovatore di Verdi, Rancatore-Giordani: “O soave fanciulla” da La bohème di Puccini, Rancatore-Alaimo: “Quanto amore” da L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti, Alaimo-Giordani: “Invano Alvaro” da La forza del destino di Verdi, e canzoni partenopee: Mattinata (Schillaci), Core ‘ngrato (Giordani), Non ti scordar di me (Rancatore) e Granada (Alaimo).
Si arriva al Gran Finale con un corale brindisi alla vita e al Bel Canto; non poteva essere che “Libiamo ne’ lieti calici” della Traviata. Anche il pubblico si unisce ai cantanti lirici liberando, alla fine, una festosa ovazione.
Santy Caruso
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Sab, Ago 4, 2018
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