Debutto del vino Hadrianus al Museo Diocesano di Catania
“Linfa vitale di un rinnovato benessere economico e sociale”
La produzione vinicola siciliana ha da oggi una nuova perla da gustare nel panorama locale ed internazionale: Hadrianus, il vino dell’Imperatore.
La presentazione al folto pubblico di amici ed estimatori del settore è avvenuta lo scorso 18 gennaio nella splendida location del Museo Diocesano di Catania. Un progetto di viticoltura sociale voluto da Riccardo Tomasello, amministratore unico della cooperativa sociale BIOS, realizzato insieme ad un partner d’eccezione, l’Arcidiocesi di Catania. Uno sposalizio apparentemente inusuale che in realtà esprime un concetto importante, ovvero «l’incontro tra risorse umane e territoriali che da sole stentano a produrre dei frutti ma che messe insieme danno vita a qualcosa di grande e significativo». Queste le parole di S.E. Mons. Salvatore Gristina, presente all’inaugurazione. «L’Arcidiocesi – ha aggiunto l’Arcivescovo – ha messo a disposizione il terreno incolto di Monte Arso a Nicolosi, perché ha creduto da subito al progetto che ha come finalità sostenere dei giovani svantaggiati favorendone l’inserimento lavorativo e sociale. Elemento imprescindibile di ogni azione di solidarietà e prossimità». «Credo nell’impegno dei giovani in agricoltura – ha, poi, concluso Tomasello – linfa vitale di un rinnovato benessere economico e sociale». Un’attenzione verso i giovani manifestata anche attraverso la scelta dell’artista che ha realizzato il tondo dell’etichetta, Georges de Canino, uno dei più acclamati artisti ebrei di fama internazionale.
Sì, perché NaturaDivina prima di essere un’azienda è un progetto che ha come protagonisti, i giovani, l’ambiente e la memoria storica che ripercorre in modo certosino il viaggio che Adriano realizzò nelle province orientali della Sicilia fino al 134 d.C., attratto dalla bellezza dei colori iridescenti dell’aurora sul Mar Jonio contemplati dalla vetta dell’Etna. La passione per la storia della Roma Antica e del grande imperatore accomunata a quella per il vino tramandata dal nonno materno, produttore e appassionato di vini, portano Riccardo Tomasello alla nascita del progetto NaturaDivina nel 2014 che, attualmente, comprende la gestione di un carciofeto in contrada Jungetto – Gelso Bianco e di un vigneto 100% Nerello Mascalese nel cuore del Parco dell’Etna a 850-900 mt slm che produce l’Etna Rosso DOC – Hadrianus.
Le uve vendemmiate nella prima decade di Ottobre vengono vinificate in rosso con lunga macerazione del mosto con le bucce a temperatura controllata e maturate in acciaio e tonneaux da 500 litri di rovere francese per circa un anno. Punto di forza della produzione sono: il basso contenuto di solfiti e il tipo di viticoltura “eroica” che necessità di lavoro manuale per le difficili pendenze del terreno che rendono impossibile l’utilizzo di strumenti meccanici, ma valorizzano tipicità e rispetto delle tradizioni e dell’ecosistema.
Questa prima produzione di Hadrianus si presenta con un colore rosso rubino brillante, un odore ampio, finemente fruttato con eleganti sentori di piccola frutta rossa di sottobosco e delicate note speziate con un sapore piacevolmente fresco e… il resto lo lasciamo scoprire ai futuri acquirenti ed estimatori di un prodotto DOC che merita di essere conosciuto.
Genny A.C. Mangiameli
Tags: Arcidiocesi di Catania, Hadrianus vino, l'alba periodico, Mons. Salvatore Cristina, Riccardo Tomasello
Ven, Gen 26, 2018
Cultura&Società