Conferenza stampa al “Four Points Sheraton” con Fulvio Frisone
Sciopero della fame del noto scienziato catanese contro le subite disattenzioni regionali
L’avv. Claudia Barcellona, nominato dal fisico quale proprio legale di fiducia, racconta di aver scritto, insieme a Fulvio, alle massime autorità civili italiane per metterle a conoscenza del grave fatto, a partire dal Presidente della Repubblica. Nessuna risposta eccetto l’onorevole Tonino Moscatt
Migliaia di attestazioni di solidarietà da ogni parte d’Italia giungono ogni giorno al dott. Fulvio Frisone, mentre tutto silenzia da parte delle istituzioni.
Il noto scienziato catanese, eminenza mondiale della fisica nucleare, alla conferenza stampa svoltasi sabato 2 dicembre presso il centro congressi Four Points Sheraton racconta del tortuoso rapporto con la burocrazia e dello sciopero della fame intrapreso.
Alla conferenza, coordinata dal prof. Pino Pesce, hanno relazionato, l’avv. di Fulvio, Claudia Barcellona, e la di lui madre, Lucia Colletta.
La storia del fisico nucleare siciliano è ben nota, anche oltre i confini italiani, non solo per la sua fama di scienziato ma per essere stato realizzato da Rai Fiction un film Il figlio della luna a racconto della sua storia.
Il dott. Fulvio Frisone, affetto da tetraparesi spastica distonica sin dalla nascita, sembrava essere condannato ad una vita senza alcun sbocco. Grazie a immani sacrifici e attenzione costante, è invece riuscito a studiare sino a diventare un’eccellenza mondiale nel campo della fusione a freddo.
Proprio in considerazione della sua peculiare situazione personale è destinatario di un progetto di intervento personale riconosciutogli dall’art. 29 della Legge regionale n.5 del 19.5.2005, sulla base della L. 328/2000, art. 20, che coinvolge nella predisposizione del piano di azione personale sia il distretto socio sanitario di appartenenza che il comune di residenza.
Tale progetto prevede lo stanziamento annuale di €. 160.000,00, in particolare €. 120.000 per garantire assistenza 24h al giorno – abbisogna di 5 assistenti qualificati, e €. 40.000 per ragioni di studio e ricerca, sostanzialmente, per spese vive necessarie alla partecipazione ai congressi internazionali in rappresentanza dell’Italia. Nonostante l’espressa previsione normativa, negli anni sono stati stanziati sempre meno fondi, tanto da impedirgli di partecipare alle conferenze (ad oggi ha dovuto mancare 18 convegni mondiali) e in misura inidonea alla copertura dell’assistenza per le 24 ore.
Ancora peggio, le somme stanziate per l’anno 2017, nonostante si sia già al mese di dicembre, non sono state neanche parzialmente erogate. Fulvio, quindi, è costretto a pagare con proprie sostanze derivanti dalla pensione della madre e dal suo stipendio di ricercatore, le spese di rimborso per gli assistenti e volontari che lo assistono, chiaramente, in considerazione dell’inadeguatezza delle medesime, si trova in gravi condizioni economiche, non può garantirsi compagnia per l’intera giornata e la notte resta solo con l’anziana madre (87 anni) anch’essa abbisognosa di assistenza.
Alla già incresciosa vicenda si assomma l’umiliazione del sentirsi continuamente rimbalzare dal Comune di Acireale, presso cui è ubicato il distretto socio sanitario competente trerritorialmente, e il Comune di Aci Catena, presso cui lo scienziato risiede.
Fulvio è stanco delle interminabili file d’attesa, cui costringe anche la madre, del sentire risposte mai chiare e dettagliate e soprattutto di questa inerzia frustrante, lesiva della sua dignità di uomo, di disabile e di scienziato.
Teme, inoltre, che il non poter partecipare ai lavori congressuali internazionali possa mettere a repentaglio la sua posizione lavorativa all’interno dell’Università di Catania. La revoca dell’incarico significherebbe per lui la morte in vita.
Esausto ha intrapreso lo scorso venerdì lo sciopero della fame, con possibilità di ripercussioni gravissime sulla sua già precaria condizione di salute, stante che è costretto ad aumentare il dosaggio dei farmaci miolitici che assume per le distonie. A nulla sono però valsi questi nove giorni di sforzi immani, infatti, seppur subissato da attestazioni di solidarietà da ogni parte di Italia, nessun interessamento vi è stato da parte delle istituzioni.
L’avv. Claudia Barcellona, nominato qualche giorno addietro dal fisico quale proprio legale di fiducia, ci racconta di aver scritto, insieme a Fulvio, alle massime autorità civili italiane per metterle a conoscenza dell’accaduto, a partire dal Presidente della Repubblica fino ai Sindaci dei due Comuni interessati. Nessuna risposta ad eccezione dell’intervento immediato dell’onorevole Tonino Moscatt, giovane deputato siciliano, che avendo appreso la notizia, si è subito attivato contattando più volte personalmente l’avvocato, chiedendogli informazioni sulla pratica, che però è gestita esclusivamente in ambito regionale, chiedere notizie sullo stato di salute del dott. Frisone, con preghiera di interruzione dello sciopero della fame.
«Fulvio interromperà oggi lo sciopero – riferisce l’avvocato Barcellona – ha bisogno di mangiare e recuperare forze per riprendere a lottare per il riconoscimento dei suoi diritti e di tutti coloro che, come lui, si trovano in condizione di disabilità e non hanno mezzi per far sentire la propria voce. Esigiamo chiarezza sullo stato della pratica, sul dove si trovino le somme stanziate e del perché non siano ancora nella sua disponibilità. Superata l’emergenza, ci attiveremo per verificare se esistono i presupposti per evitare che il calvario si ripresenti di anno in anno e per ottenere un importo sufficiente a garantirgli l’assistenza notturna e assicurare continuità alla sua attività di ricerca scientifica. Qualora dovesse, invece, perdurare lo stato di fatto, Fulvio è intenzionato a riprendere lo sciopero, e con lui tanti altri, me compresa».
Santy Caruso
Foto RedazioneYvii24
Tags: Claudia Barcellona, Fulvio Frisone fisico, l'alba periodico, Lucia Colletta, pino pesce, sciopero della fame Fulvio Frisone, Sheradon Acicastello
Dom, Dic 3, 2017
Attualità, Cultura&Giovani