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Guia Jelo scrittrice al Castello normanno di Motta Sant’Anastasia

Gio, Set 28, 2017

Cultura

“Revival” letterario della rubrica “La posta del cuore” di “Donna Letizia”

Il primo lavoro letterario di Guia Jelo è stato presentato recentemente al Castello normanno di Motta Sant’Anastasia. Si tratta di “Donna Giudizia – jelodicoaguia”, Algra Editore (2017), un “revival” (anni ’60/’70) della rubrica “La posta del cuore” di “Donna Letizia” (il nome proprio uno pseudonimo di Colette Cacciapuoti Rosselli).

Il libro è una raccolta delle lettere indirizzate a “jelodicoaguia” (rubrica di “Sicilia in Rosa”, magazine de “La Sicilia” rivolto alle donne), e delle meditate e serie risposte di Guia, anche quando sembrano sbarazzine ed ironiche perché sono sempre misurate e profonde.

Dopo gli onori di casa dell’assessore alla cultura, Tommaso Distefano, l’Autrice ha parlato del suo “libruccio” (come carinamente lo definisce) con il prof. Pino Pesce che ne ha apprezzato, con le prime battute, la fluidità della prosa, infiorettata di parole e di modi di dire siciliani, anche arcaici.  Ne mette poi fuori, il professore, il carattere travolgente e di fuoco di Guia, tanto impetuosa quanto affettuosa e capace di superare ogni torto subito; a tal punto di dedicare il suo libro ai suoi ex mariti.

Come la “sciara”, Guia deriva dal fuoco dell’Etna; quindi «pietra nera: innocua, ferma, dolente, malinconica e nostalgica». Da qui il richiamo della prefatrice Maria Rosaria Gianni (Capo redattore del Tg1 Cultura) che ha paragonato la scrittrice alla «lava» che «sotto la superficie brucia di fuoco intenso»; quindi «una scrittura rivoluzionaria», per Pesce, che riporta all’«acqua ribollente sotto uno strato di ghiaccio» come un critico americano definì la “Beate Generation”.

Senza dubbio un libro da “spiaggia”, ma certamente l’ombrellone, questa estate, ha permesso ai suoi lettori di scoprire una Guia donna che non si conosceva, un’affabile creatura «piena di mille insicurezze ancora alla ricerca di risposte» in continua evoluzione «rimanendo – come lei stessa dice – bambina».

La serata – dalla chiara valenza culturale ed artistica – è stata piacevolmente coronata dal preludio del soprano Margherita Aiello, dai musicisti Maria Schillaci e Mario Guarnera, e dalle letture di alcune pagine del libro ben interprete da Luisa Ippodrino, da Gabriele Vitale e dalla stessa Autrice.

M. Gabriella Puglisi

M.Gabriella Puglisi

Dottore di ricerca in “Modelli di Formazione. Analisi Teorica e comparazione”. Laureata in Scienze politiche ha collaborato con diverse testate locali. Ama la lettura, la musica e il balletto; la notte e il mare. Non le piace la mancanza di autocritica.

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