A A
RSS

Sono più di un bombarolo: sono un burattino senza fili

Dom, Mar 4, 2012

Cultura&Società

Mi chiamo Pinocchio, vostro onore, non riconosco la vostra autorità

Sono un burattino senza fili e detesto l’autoritarismo moraleggiante di mastro Geppetto, piccolo artigiano perbenista che vota UDC e che sconosce Baudelaire e Chopin. Non voglio essere come lui e forse non voglio essere neanche un lavoratore. Ho incontrato la Fata Turchina, 50enne biondona ultra sorridente similissima a Mara Venier, dirigentissima dell’Opus Dei e omofoba, e ho cambiato marciapiede. Ogni tanto andavo al liceo (dico ogni tanto perché me la caliavo spesso e andavo al caffè vip a inneggiare al palo saltato e alla mattinata libera) e fumavo spinelli a ricreazione col fare sicuro di un ex organizzatore di Woodstock che ne ha viste (e scopate) di tutti i colori. I professori ce l’ avevano tutti con me, non mi capivano. Le materie erano tutte noiosissime e antiquate, non mi servivano. I compagni tutti sfigati, non li reggevo. Poi ho incontrato Lucignolo che aveva i capelli sbarazzini, l’opportunismo di un banchiere navigato e il fare finto trasandato. Era più a sinistra di Togliatti e più coraggioso di Che Guevara e più figo di River Phoenix quando era figo, e vivo. Suo padre era magistrato e amico della preside, lui aveva la moto e non era mai stato bocciato. Ovviamente mi ha introdotto nelle barricate No Ponte, poi tra i No Gelmini, a seguire tra gli Indignados e infine tra i No Tav, anche se sono meridionale e non so neanche dove si trovi la Val di Susa. Il professore di italiano mi ha spedito dallo psicologo della scuola, dottor Grillo, perché avevo bruciato con l’accendino i capelli alla secchiona della classe ed ero a rischio bocciatura. Uscito dall’ incontro con quel superchiaccherone di Grillo, ho tagliato le gomme della piccola utilitaria dello psicologo e la terapia è finita lì e la mia rivolta contro questo mondo di mediocri e servi divenne inarrestabile. Ormai non riesco più a contare le vetrine che abbiamo rotto e le molotov che abbiamo lanciato. Ovviamente Lucignolo mi ha insegnato a prepararle e dice spesso che ho talento nel farle e lanciarle, e che sarò il meritato incubo per sbirri, fascisti, democristiani e governo e banche e professori e genitori e tutti gli altri nostri nemici giurati. Purtroppo sono stato arrestato l’altro ieri perché ho preso a sprangate un poliziotto caduto a terra durante gli scontri davanti il cantiere e dicono che l’abbia reso paralitico. Ho anche sentito dire che i suoi figli all’ospedale piangevano tantissimo e che il ministro dopo avergli fatto visita l’ha chiamato eroe. Ma come cazzo può essere eroico uno che di nome fa Mangiafuoco e che è uno stipendiato di merda e che protegge quei fascisti del governo? Mentre gli sbirri mi arrestavano e trascinavano via, Lucignolo ha buttato il bastone ed è corso via con l’espressione terrorizzata, vigliacco! Domani inizia il processo per direttissima e quel democristiano di mio padre non ci sarà perché ha avuto un infarto. Colpa della tua debolezza e dei truciolati che ormai ti ritrovi perfino nelle vene, papà! L’ avvocato, mister Gatto, mi ha assicurato che combatteremo contro il Sistema, smuoveremo le coscienze, faremo casino in tv e otterremo la prescrizione.

Stasera, su un noto talk show, andrà in onda l’intervista all’onorevole Volpe che farà capire a tutti che Mangiafuoco è un servo del potere, che il Ponte, la Tav e il Governo fanno schifo e che io sono solo una vittima. Mi chiamo Pinocchio, vostro onore, non riconosco la vostra autorità e  sono solo una vittima del Sistema. E chissà perché il mio naso adesso arriva oltre lo Stretto…

Giulio Seminara

Giulio Seminara

Lascia un commento

agata rizzo alba Anna Rita Fontana arte bellini belpasso biancavilla cannizzaro carlo caputo carmelo ciccia catania cinema collura Coro lirico siciliano daniela schillaci danilo festa discarica motta film giuseppe cantavenere iti cannizzaro l'alba l'Alba ArteCulturaSocietà l'alba periodico laura cavallaro laura timpanaro libro mario incudine matteo collura misterbianco mostra motta sant'anastasia nino di guardo no discarica norma viscusi paternò patrona pdf pino pesce rosa balistreri scuola SI.RO spettacolo taormina teatro Teatro Massimo Bellini di Catania

Bacheca Periodico – Ultime Edizioni