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A Pantelleria Taobuk con Andrea Vitali

Mar, Set 5, 2017

Cultura

Presentato in prima nazionale il nuovo romanzo dello scrittore  comasco

Anthony Barbagallo: «Per valorizzare l’insularità abbiamo puntato sulla forza centripeta della cultura»; Andrea Vitali: «Se potessi scegliere, vorrei rinascere in Sicilia, la terra di Sciascia che considero il mio maestro». 

La seconda tappa di Taobuk promossa nelle Isole Minori dall’Assessorato regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, guidato da Anthony Barbagallo, tocca Pantelleria. Ed è stato il turno di un autore comasco: Andrea Vitali, del quale è stato presentato, in prima nazionale, il romanzo Bello, elegante e con la fede al dito, edito da Garzanti, mentre ancora echeggia forte il suo ultimo romanzo: A cantare fu il cane.

Sottolinea  Barbagallo: «Con Andrea Vitali abbiamo confermato il successo riscosso da Alessia Gazzola a Salina. Un altro scrittore che domina le classifiche, con milioni di copie vendute, ha scelto la meravigliosa Pantelleria per presentare in prima nazionale il suo romanzo fresco di stampa. Un evento nell’evento, che abbiamo fortemente voluto per valorizzare l’estrema insularità dell’arcipelago siciliano, meta di un turismo balneare che merita un’offerta più ricca sul versante culturale. A tal fine abbiamo pensato a creare collegamenti non solo logistici, ma prima ancora progettuali, puntando proprio sulla forza centripeta della cultura».

L’Evento culturale ha introdotto la seconda delle tre serate della “Notte bianca della poesia”, patrocinata dal Comune e organizzata dal comitato Preziosa Pantelleria. La presidente del Comitato, Vita Angela Accardi, ha fatto gli onori di casa ed ha espresso elogi per una iniziativa che cresce di edizione in edizione.  

L’incontro è stato condotto dal vicesindaco Angela Siragusa, voce solida e competente nella promozione del turismo nell’Isola. Il vicesindaco ha conversato con Vitali, presente un pubblico folto ed attento al Castello medievale, sulla produzione letteraria del Comasco, ricordando in particolare la sua ultima fatica letteraria sul bastardino di casa Panicardi che, tra il 16 e il 17 luglio del 1937, interrompe la quiete notturna di Bellano «abbaiando come se avesse ereditato i toni di tutte le razze che s’erano incrociate prima di arrivare a lui». Quindi amori, intrighi, fughe attorno ad un fantomatico ladro che mette in gioco voci di contrada e fa scattare indagini che è bene scoprire fra le righe del piacevole romanzo che è, per la Siragusa, unitamente alle altre opere di Vitali, un riconoscersi ovunque si viva, anche per l’universalità della parola scritta.

Dice l’Autore: «Sono incantato dal fascino di Pantelleria, un microcosmo in sé compiuto come la mia Bellano; devo ringraziare mia madre per avermi fatto scoprire la suggestione del paesaggio. Quando avevo tredici anni mi fece “vivere” un tramonto su quel ramo del lago di Como. Da quel momento le mie radici hanno fatto sì che non potessi immaginare un’esistenza lontana da quello che è il topos della mia vita quotidiana e di quella immaginaria. Raccolgo le mie storie anche altrove, ma le trasporto a Bellano, un teatro dove qualsiasi dramma può andare in scena […] Io, uomo del Nord, mi sento al tempo stesso figlio del Mediterraneo e della Magna Grecia, per via della mia formazione classica e dell’assidua frequentazione con quei testi capitali che trasudano passioni assolute, le stesse che ancora oggi animano il genere umano e raccontiamo vestendole di altriabiti. Per consonanze analoghe sono molto legato alla letteratura siciliana, da Verga a De Roberto e via dicendo, fino a Consolo, Bufalino, Camilleri, passando, come ho detto, per la fondamentale lezione sciasciana […] Ho un profondo interesse per il primo Novecento e i rivolgimenti che apportò in letteratura, costume, politica. D’Annunzio, Carducci, i futuristi, l’avanguardia segnano il cambiamento da un’Italia liberale e paludata ad un’Italia rivoluzionaria». E poi un concentrato di parole che riempie d’orgoglio tutti noi Siciliani, specialmente se a pronunciarle è un Uomo del Nord!: «Se potessi scegliere, vorrei rinascere in Sicilia, la terra di Sciascia, che considero il mio maestro».

Santy Caruso

 

Santy Caruso

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