Svanisce il sogno dell’Islanda ad Euro 2016
Si chiude a Saint-Denis l’esperienza della squadra del polo artico
In questi giorni le gioie calcistiche europee sono state decisamente stroncate dagli attacchi terroristici avvenuti prima ad Instanbul, poi a Dacca ed infine a Bagdad: avvenimenti che hanno decisamente scosso l’opinione pubblica e che, purtroppo, hanno messo in secondo piano gli appuntamenti calcistici. Accadimenti che comunque vanno affrontati e contestualizzati in circostanze diverse, evitando di miscelare entrambi gli argomenti. Perché il cordoglio è qualcosa di umano, solidale che prescinde dalla gioia per un gol. Per il cittadino medio, molte volte oppresso e saturo dalla quotidianità, la partita di calcio risulta un semplice e colorato diversivo su cui sperimentare la propria felicità. E conoscere culture e mondi apparentemente diversi. E’ il caso dell’Islanda uscita sconfitta 5-2 dalla Francia nel quarto di finale dell’europeo: un traguardo sportivo invidiabile per uno stato di appena 360000 abitanti, le cui condizioni climatiche non favoriscono certamente uno sport come quello del calcio. Nell’ultimo decennio la parabola calcistica di questo paese è stata vertiginosa, portando la selezione nazionale dal semidilettantismo alla ribalta continentale. Nel 2002 infatti si contavano pochissimi impianti e campi da calcio nel territorio islandese. Oggi oltre la metà dei calciatori della selezione nazionale giocano nei principali campionati europei, a testimonianza che l’impegno, la dedizione ed il sacrificio sono sempre alla base di qualunque disciplina sportiva, a prescindere dagli investimenti economici. Una terra millenaria, tra gaiser, vulcani, paesaggi mozzafiato e carne di squalo essicata. Di questo popolo nordico abbiamo apprezzato sicuramente la genuinità e la spontaneità, “Hoppipolla” come direbbe una famosa canzone dei Sigur Ros (gruppo rock alternativo islandese): Salta sulla pozza, che letteralmente significa vivi, gioisci e non curarti dei problemi. Un po’ come dovrebbe essere sempre intravisto il calcio, una piccola panacea allo stress di tutti i giorni.
Giovanni Frazzetto
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Mar, Lug 5, 2016
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