“Rosa Balistreri” di Giuseppe Cantavenere a Paternò
L’Autore agrigentino accolto calorosamente nella sala conferenze della Biblioteca comunale
Un pubblico caloroso e molto interessato, il 4 novembre, ha accolto, nell’affollata sala conferenze della Biblioteca comunale di Paternò, lo scrittore agrigentino Giuseppe Cantavenere, autore del libro Rosa Balistreri, edito dalla Casa Editrice Salvatore Sciascia di Caltanissetta. L’iniziativa è stata gestita dall’A.M.M.I. (Associazione Mogli Medici Italiani) e dei Lions di Paternò.
Ha relazionato il prof. Pino Pesce, direttore del periodico l’Alba; introdotto la prof.ssa Maria Virgillito, presidente A.M.M.I.; sono intervenuti l’avv. Giuseppe Oliveri, presidente Lions di Paternò e il prof. Vittorio Galvani, presidente distretto Lions di Paternò. Ha coordinato il prof. Alfio Chisari.
Dopo le sequenze del film-documentario La voce di Rosa di Nello Correale, il prof. Pesce ha parlato della prosa verista di Cantavenere, esaltando la rivoluzione operata dalla Licatese nel canto folcloristico, tanto da accostarla a quella della letteratura undergroud della Scuola di San Francisco negli anni ’50 del secolo passato. E, attraverso la canzoneCantu e cuntu di Rosa, il direttore de l’Alba risale la storia del canto popolare fino ad Omero per spiegarlo con la tradizione dei cuntastorie e dei cantastorie che, nell’ultimo trentennio, approdano ad un riconoscimento ufficiale.
Lo scrittore porta invece le testimonianze della vita di Rosa, bambina e ragazza, trascorsa nella più misera indigenza, tanto da calzare il suo primo paio di scarpe a sedici anni. Quindi la sua maturità da artista affermata che frequenta il cenacolo culturale di Sciascia, Guttuso, Bufalino e Buttitta. Della voce melodioso-raucale della Balistreri, Cantavenere dice che è stata una delle più grandi di tutto il Novecento. A tal proposito ricorda l’articolo apparso l’indomani della sua morte (20 settembre 1990) su Repubblica non titolo: S’è spenta una Voce; con la maiuscola, proprio per esaltarla al massimo; infatti la “Voce” per antonomasia del tempo era Frank Sinatara.
L’incontro è stato coronato da letture, brani musicali eseguiti dall’attrice Luisa Ippodrino, dalla cantante Piera Agnello, dal chitarrista Giuseppe Benedetto Conticello e dalla poetessa Maria Grazia Falsone.
Santy Caruso
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Ven, Gen 2, 2015
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