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Belpasso festeggia la Santa Patrona Lucia

Sab, Dic 6, 2014

Cultura&Società

La macchina organizzativa si mette già in moto nel mese di ottobre

La comunità ecclesiale e civile di Belpasso si appresta a vivere l’evento più sentito e atteso del calendario cerimoniale cittadino: la festa di Santa Lucia, vergine e martire siracusana venerata in tutto il mondo cattolico, celeste patrona del paese dal 1636.

La complessa macchina organizzativa dei festeggiamenti si mette in moto già nel mese di ottobre, quando, nelle segrete dei vari partiti i mastri e i loro collaboratori lavorano alla realizzazione degli artistici carri scenografici, il cui tema rimane segreto ai più fino alla sera in cui vengono presentati alla cittadinanza.

Le celebrazioni religiose hanno inizio il 30 novembre con la tradizionale Tredicina: per tredici giorni, alle prime luci dell’alba, i belpassesi sfidano il rigido clima dicembrino e si riversano numerosi in chiesa Madre per assistere alla Messa e all’omelia del padre predicatore; a conclusione della pia pratica, la mattina del 12 dicembre, lo scrigno d’argento contenente le sacre reliquie viene traslato dalla cappella della Santa all’altare maggiore e i sacerdoti presiedono il rito della benedizione delle cappe, abiti di colore bianco, simboli penitenziali, indossati dai devoti della Martire.

L’apertura degli artistici carri scenografici rappresenta uno dei momenti più belli di tutta la festa. Anche quest’anno, questa grande kermesse di tradizione e folclore, curata dalla “Fondazione dei Carri di Santa Lucia”, si svolgerà in due momenti: giovedì 11 dicembre si assisterà alla presentazione dei carri dei quartieri S.ant’Antonio e San Rocco, venerdì 12 faranno il loro ingresso in piazza i quartieri Matrice e Borrello. Il 12 dicembre vede anche lo svolgersi di un momento di altissimo valore religioso: la processione con le reliquie della Martire che, dalla chiesa di Sant’Antonio Abate, vengono condotte alla Matrice Collegiata per la recita dei primi Vespri solenni.

Concluse le manifestazioni della sera della vigilia, inizia la “notte di Santa Lucia” durante la quale si veglia nei quartieri Ascino, Gattaino, Silva e sull’imponente campanile della chiesa Madre; a intervalli di quindici minuti circa, i colpi a cannone e i rintocchi della vetusta campana della Matrice scandiscono il tempo che separa dall’alba radiosa del 13 dicembre, solennità di Santa Lucia vergine e martire.

Il sole non è ancora apparso sull’orizzonte e già lungo la via Roma si incontrano i numerosi pellegrini che, provenienti soprattutto da Motta Sant’Anastasia, sono diretti alla Chiesa Madre per sciogliere un voto di riconoscenza e rendere omaggio a Santa Lucia: è il cosiddetto viaggio, una tradizione anteriore al sisma del 1693, nata nel vecchio sito di Fenice Moncada e ancora abbastanza diffusa. Dopo la prima messa, celebrata dai due parroci di Motta, si procede al rito dell’apertura della cappella che custodisce il simulacro di Santa Lucia.

La veneratissima effigie, adorna di numerosi gioielli donati in segno di devozione e di riconoscenza, viene condotta all’altare maggiore; a conclusione della messa solenne, ha inizio la lunga processione del giro “esterno”. Il fercolo d’argento, capolavoro dell’oreficeria siciliana del XVII secolo, con il simulacro e lo scrigno reliquiario, percorre le vie del paese secondo un complesso itinerario che prevede il passaggio allo Stricanacchio e la sosta a Sant’Antonio in mattinata, la tradizionale salita di Timpa a Cattedda, l’attraversamento dei quartieri Purgatorio e San Rocco nel primo pomeriggio, la marcia verso Borrello al vespro e la conclusione in Chiesa Madre, dopo la sosta al Convento e dinnanzi al palazzo di città, a sera inoltrata. 

Nella mattina del 14 dicembre, giorno della devozione cittadina, l’Arcivescovo di Catania presiede il solenne Pontificale alla presenza delle autorità civili e militari e del clero locale al completo.

Al tramonto muove il cosiddetto giro “interno” del fercolo con il simulacro e le reliquie della Patrona che fa nuovamente sosta a Sant’Antonio per l’esecuzione della Cantata e, dopo aver percorso di corsa il tratto che congiunge le piazze Umberto e Duomo, fa rientro in Chiesa Madre.

Concluso lo spettacolo pirotecnico, una folla di devoti attende all’interno della Matrice l’ingresso del simulacro e dello scrigno.

Tra le struggenti acclamazioni dei devoti e le note dell’inno che echeggiano tra le spesse mura del tempio, l’immagine della Santuzza risale lentamente verso la cappella ricca di damasco rosso e stucchi dorati: i fedeli salutano così Santa Lucia nell’attesa di rivederla il 20 dicembre, ottava della festa.

L’edizione 2014 dei festeggiamenti patronali prevede, accanto a numerose iniziative di carattere sociale e culturale promosse dal “circolo Cittadino Santa Lucia V. e M.”, il pellegrinaggio cittadino belpassese al corpo di Santa Lucia che per volere del patriarcato di Venezia, da secoli custode geloso dei resti della Martire, sarà esposto alla venerazione e alla devozione dei siracusani dal 14 al 21 dicembre nelle due chiese cittadine legate alla storia e al culto della Patrona: la basilica di Santa Lucia al Sepolcro e la Cattedrale.

Alessandro Puglisi

Alessandro Puglisi

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