“Rosa Balistreri” di Giuseppe Cantavenere a Trecastagni
Un pubblico numeroso applaude calorosamente la storia della “Voce” di Licata
Con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Trecastagni (CT) e dietro l’organizzazione della Biblioteca Comunale “Abate Ferrara”, nell’ambito della Rassegna Culturale “In cerca d’Autore” del periodico l’Alba, venerdì 12 settembre, è stato presentato il libro Rosa Balistreri (Salvatore Sciascia Editore) dello scrittore Giuseppe Cantavenere, biografo per eccellenza della cantante licatese definita la “Cantarice del Sud” per la sua melodia unica.
Dopo l’introduzione dell’assessore alla Cultura, prof.ssa Maria Catena che oltre a presentare l’Autore, anche in relazione alle sue opere pubblicate, e i due professori relatori: Nunzio Famoso, docente di Geografia all’Università di Catania, già preside alla Facoltà di Lingue, e Pino Pesce, direttore del periodico l’Alba Trovato, ha piacevolmente letto, nel corso della serata, alcuni brani del libro dello scrittore-avvocato.
Cantavenere, davanti ad un pubblico numeroso e molto partecipe ed attento, con passione, toccata dalla nostalgia, ricostruisce coinvolgenti momenti della vita di Rosa, donna dal carattere forte e sempre col sorriso, anche quando la sorte le era avversa. La definisce «indomita ed orgogliosa di sé anche nelle estreme rinunce e difesa delle sue idee e principi». E parla, parla tanto l’avvocato di Palma di Montechiaro di questa donna «struggente e appassionata» che vive in una «Sicilia violenta» la prima parte della sua vita da “umiliata ed offesa” per poi trasferirsi a Firenze che vedrà il suo successo canoro grazie a Dario Fò. Ma altri intellettuali ed artisti avrà attorno: da Manfredi Lombardi, che sarà il suo compagno per lungo tempo, a Renato Guttuso, a Leonardo Sciascia, Ignazio Buttitta, Gesualdo Bufalino, Matteo Collura e tanti altri…
L’affermazione battagliera di questa “Voce” viene ben messa in luce dai due relatori che, assieme all’Autore, ne offrono i tratti di un’artista fortemente legata alla cultura popolare siciliana. Il prof. Famoso in particolare fa il punto sulla differenza di poesia colta e poesia popolare, scavando nella musica popolare del ‘700 per risalire ai nostri giorni. Indugia così sui temi sociali del mondo subalterno indagando sullinguaggio popolare e condividendo molto delle tesi gramsciane. Mentre il prof. Pesce parla di un canto che libera Rosa dal dolore rendendola spensierata e felice, quasi a voler ricordare l’immagine del poeta “infelice” secondo il canone di Kierkegaard. Poi un riferimento del direttore de l’Alba alla forza narrativa verista del libro, il quale ci dà un quadro della cantante che ci farebbe risalire all’indietro la storia del canto popolare fino ad Omero per poi ritrovare gli accenti recitativi e canori che nel tempo hanno tramandato cuntastorie e cantastorie, imponendosi alla fine come fatto culturale colto.
Soddisfatto della serata il sindaco, on. dott. Giovanni Barbagallo, che ha avuto parole di elogio verso la serata «altamente culturale».
L’incontro con l’Autore è stato coronato dall’intervento musicale della cantante folk Cinzia Sciuto e dalla proiezione dei momenti salienti del film-documentario La voce di Rosa di Nello Correale.
Santy Caruso
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Gio, Ott 23, 2014
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