Convegno a Catania sulla nobiltà feudale in Sicilia
Tra il XIV e il XVIII secolo i titoli nobiliari si potevano compravendere per far cassa
Presenza record di aristocratici e autorità civili e militari a Palazzo Platamone di Catania per far luce su un business dell’antico Regno di Sicilia: la compravendita dei titoli nobiliari.
Il convegno, organizzato dall’Istituto Internazionale di Diritto Nobiliare Storia ed Araldica di Viareggio-Lucca, si è tenuto sabato scorso al Palazzo con il La Nobiltà feudale in Sicilia e la Cavalleria, aspetti Storici e Giuridici.
Un appuntamento che ha visto la presenza di innumerevoli autorità civili, militari, religiose ed aristocratiche come il barone Antonio Bellizzi di San Lorenzo dell’Università degli Studi di Firenze, l’avvocato rotale N. H. Fabio Adernò, il barone Speciale, il prof. N.H. Giovanni Torre, Il comm. Giuseppe Chiapparino, il gr. uff. prof. Antonino Di Raimondo, Francesco e Gaetano Pensavalle De Cristoforo dell’Ingegno e tantissimi altri.
I relatori – dal Conte Emilio Petrini Mansi Marchese della Fontanazza dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, Fausto Giumetti dell’Università Europea di Roma e della Federico II di Napoli, Raffaello Cecchetti dell’Università degli studi di Pisa ed autore del Manuale di Diritto Nobiliare ed. Pisa University Press, ai Catanesi Salvatore Pinieri e Mario Mingiardi – hanno portato nuova luce su un aspetto della storia locale: infatti tra il XIV e il XVIII secolo i titoli nobiliari si potevano compravendere o direttamente dalla Corona per far cassa (diventare “Don” costava poche onze, pochi spiccioli di allora) o direttamente dal nobile titolato caduto in disgrazia. Una strategia all’avanguardia che permise allora di rimpinguare i conti dell’’allora Corona siciliana.
Vista l’importanza culturale, l’evento ha goduto del Patrocinio del Comune di Catania rappresentato dall’Assessore avv. Rosario D’Agata, dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma, dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria Rappresentata dal Presidente Nazionale Magg. c (ris) N.H. Alipio Mugnaioni accompagnato dal Cons. Naz. On. Gen. D c N.H. Pasquale Vitale, dal Cons. Naz. Reg. Sicilia 1° Cap. (ris) N.H.
Francesco Borgese, dal V. Cons. Colonnello e n.h. Michele Oliva, dai rispett.vi pres. di sez. Palermo e Catania con un cospicuo numero di soci, a rappresentare l’Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche il Coordinatore Regione Sicilia Comm. n.h. Giovanni Mirulla il quale accompagnato dal delegato prov. uff. n.h. Cristoforo Arena porta i saluti del pres. naz. on. avv. Carlo Giovanardi e dal segretario gen. conte avv. Maurizio Monzani, numerosi gli insigniti appartenenti a diversi Ordini Cavallereschi riconosciuti dallo Stato Italiano e Dalla Santa Sede. Terminate le relazioni, visto l’impegno nella realizzazione del Convegno, don Stefano Mario Coco di Mara è stato nominato delegato della provincia di Catania dell’Istituto Internazionale di Diritto Nobiliare Storia ed Araldica che, come presentato dal delegato per la città di Roma il barone Patrizio Imperato di Montecorvino, ha lo scopo di promuovere, attraverso eventi culturali, il Diritto nobiliare e le Scienze araldiche, discipline accantonate dalle Università della Repubblica italiana. A trattarle è invece l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma, dove, a novembre prossimo, inizierà il corso “Diploma di Specializzazione in Diritto Nobiliare, Scienze Araldiche e Cerimoniale” che ha suscitato interesse soprattutto presso i giovani avvocati.
Don Stefano Mario Coco di Mara
Delegato della Provincia Di Catania
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Mar, Set 30, 2014
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