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Nello Correale e Giuseppe Cantavenere a Misterbianco per Rosa Balistreri

Lun, Lug 28, 2014

Eventi

Martedì 29 luglio 2014, alle ore 20:00, nel Chiostro della Biblioteca Comunale

Patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Belpassso (CT), nell’ambito della Rassegna Culturale “In cerca d’Autore” del periodico l’Alba, martedì 29 luglio 2014, alle ore 20:00, si terrà la presentazione del libro Rosa Balistreri dello scrittore agrigentino Giuseppe Cantavenere e la proiezione del film-documentario La voce di Rosa. Rosa Balistreri. la cantatrice di Licata di Nello Correale.

Dopo i saluti del sindaco Nino Di Guardo e dell’assessore alla Cultura Barbara Bruno, si intratterranno con i due Autori il prof. Pino Pesce, direttore del periodicol’Alba e la prof.ssa Norma Viscusi, giornalista. Interverranno l’attrice Luisa Ippodrino e la cantante folk Cinzia Sciuto.

«Struggente e appassionata, Rosa Balistreri, davanti a un registratore, pochi mesi prima della morte prematura racconta a Giuseppe Cantavenere la sua vita in una Sicilia violenta. […] Rosa conosce la fame, le umiliazioni, gli aspetti brutali della vita che ha cadenze da tragedia greca. Non si piange addosso, impreca e canta, il canto come liberazione Fugge dalla Sicilia verso la libertà e si ferma a Firenze.

Poi fortuna insperata, partecipa ad una commedia di Dario Fo […].

Muore il 20 settembre 1990 a seguito di un ictus che la coglie durante uno spettacolo in Calabria.» (Dal quarto di copertina del libro Rosa Balistreri di Giuseppe Cantavenere, Salvatore Sciascia Editore).

Dalla biografia tracciata da Cantavenere e da testimonianze filmiche e televisive, fra realismo e ispirazione neolorealistica, Nello Correale ha ben saputo ricostruire, da vero Maestro, nel suo film-documentario, saldato nelle varie parti da Donatella Finocchiaro, la figura di una Grande Cantante che ha fatto uscire la canzone popolare siciliana dal ghetto dandole dignità musicale e culturale. Si legge nella parte posteriore della custodia del DVD: «Rosa Balistreri appartiene all’immaginario più profondo della Sicilia, esponente di un certo modello di attivismo culturale. Un’ icona che rappresenta in maniera forte e completa il rapporto difficile, di odio e amore, che molti siciliani, forse quelli dallo spirito più libero e irrequieto, hanno nei confronti della loro terra.» E ancora: «Ha cantato la Sicilia come nessun altro, il suo è stato il vero canto popolare, ciò che per gli schiavi afro-americani era il blues; come loro ha cantatola terra, il carcere, la violenza subita, l’ingiustizia, un amore profondo per ciò che faceva.» Quindi «Questo film documentario è un omaggio all’artista attraverso le sue canzoni, e allo stesso tempo racconta un momento della storia sociale e culturale della Sicilia, quando i protagonisti si chiamavano Sciascia, Guttuso, Consolo, Buttitta.»

Santy Caruso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Santy Caruso

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