L’epopea dei Cavalieri di Malta in lingua siciliana
Dom, Gen 12, 2014
A Misterbianco, il cantastorie Luigi Di Pino alletta il pubblico con una storia di tempi lontani
Con la maestria che lo caratterizza, il cantastorie di Riposto Luigi Di Pino, eclettico compositore di testi e versi, ha redatto una diligente e accurata storia del Sovrano Militare Ordine di Malta, facendo rivivere nella vivacità cromatica della lingua siciliana dai timbri forti e onomatopeici, la storia del passato. Questo a Misterbianco, dove si è svolta una serata rievocativa sul rinomato e mitico Ordine, voluta dal “Centro studi “Vittorio Bachelet” guidato dall’avv. Salvatore Saglimbene.
La piacevole iniziativa, gratificata da un folto e caloroso pubblico, è stata introdotta dall’avv. Ferdinando Testoni Blasco, delegato Granpriorale di Catania del Sovrano Militare Ordine di Malta.
Oggi fare il cantastorie è un mestiere raro che va controcorrente allo sviluppo tecnologico e mentre prima la loro presenza nei paesi riempiva le piazze, oggi la diffusione delle notizie tramite sms ed in tempo reale sembra annullare la loro fantastica rievocazione delle storie del passato, spesso dimenticate perché nessuno ne parla.
Anche la storia dell’Ordine di Malta in Sicilia diventa suggestiva e appassionante per le molteplici vicende che ne scandiscono gli spostamenti dei Priorati.
“Vinni pi cantari a ciatu chinu / la carità di n’Ordini sovranu / di la fidi cristiana paladinu…”.
Con questi versi, il cantastorie entra nel vivo della storia che descrive la partenza dei cavalieri per le crociate per liberare i luoghi santi a Gerusalemme. Nel 1113 Papa Pasquale II riconosce con una bolla la sovranità dell’Ordine e la data segna l’inizio di un’avventura che continua da 900 anni.
Cipro, Rodi, Bisanzio, Brindisi le diverse tappe delle guerre contro i saraceni, i turchi e i musulmani, le tante battaglie, le sconfitte e la scelta dell’isola di Malta come sede del Priorato, che dopo le invasioni napoleoniche si trasferì prima a Catania, poi a Roma dove ha sede il Gran Maestro ed il Consiglio dell’Ordine in Via dei Condotti e a Villa Malta.
I cartelli illustrativi delle scene di guerra, delle battaglie navali, dei personaggi più significativi della storia dei Cavalieri; della splendida vittoria dei Cristiani a Lepanto il 7 ottobre 1571, festa della Madonna del Rosario, e la stella a otto punte, simbolo dell’Ordine, hanno attirato l’attenzione del qualificato pubblico. L’immagine e la parola attirano l’attenzione del pubblico che da ascoltatore diventa quasi attore e protagonista nella storia raccontata con vivo coinvolgimento e forte passione.
La storia raccontata, come una volta, ha ancora oggi un fascino particolare che unisce piccoli e grandi nella riflessione sul nostro passato ora triste, ora glorioso, che come insegnano i saggi illumina i passi del presente e guida verso il futuro.
Le opere di carità, gli ospedali, l’assistenza agli ammalati a Lourdes, sono i segni di una presenza di servizio nella Chiesa e nel mondo che l’Ordine di Malta espleta ancora seguendo il carisma dei Fondatori e lo spirito originario dei primi cavalieri con la croce nel petto.
Nella strofa conclusiva del lungo racconto “sentu nto munnu picca umanitati / d’aiutu e d’assistenza c’è la siti” l’autore del testo Luigi Di Pino, ha sintetizzato il valore storico e morale dell’Ordine di Malta e come questa nobile Istituzione risponde oggi ai bisogni della società civile con il servizio di carità e di assistenza per i deboli e gli ammalati.
Giuseppe Adernò
Tags: alba, l'alba, l'alba periodico, pino pesce
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