“In hoc signo vinces”: «NO discarica»
Si avvicinano le elezioni amministrative e tutto può cambiare!
Una visione costantiniana in via Giuseppe Verdi. Verrebbe così da sintetizzare la conferenza stampa dell’Amministrazione comunale di Motta Sant’Anastasia, che ha, dopo lungo letargo, cercato di prendere posizione in merito al gravoso problema della Discarica di Tiritì, il sito quadruplicato per dimensioni ed oggetto di varie azioni di protesta. Sia civili che giudiziarie.
E se di visione stiamo parlando è perché l’excursus politico di questa amministrazione ha rappresentato totalmente l’opposto di ciò che è stato detto in questa sciorinata di progetti (Bonifica del sito, delocalizzazione dell’impianto e Parco Urbano), disegni di legge e buoni propositi. Il tutto, condito dal nome di un luminare di architettura paesaggistica che ha già bonificato la discarica di Tel Aviv.
Da cittadino avrei potuto anche aver ascoltato di buon cuore, lasciandomi trasportare dal canto della sirena Angelo, ma il cinismo politico, ancora fresco, mi obbliga ad etichettare in parte come demagogica l’uscita della giunta comunale sull’argomento, visti i vari precedenti amministrativi che hanno interessato l’azienda di Tiritì, autorizzata nel 2009 a cominciare i lavori di ampliamento, e che di fatto buttavano nel dimenticatoio il progetto del “Parco dei Sieli”.
Non sono state fatte proposte all’epoca per fronteggiare il problema e fornire all’Arpa elementi nuovi di giudizio vincolanti sulle concessioni delle autorizzazioni, che non potevano e non possono prescindere dal rispetto dell’eco-sistema, accettando di buon grado un ampliamento che ha messo in evidenza tutti i limiti di questa Amministrazione comunale che, in un silenzio tombale, diede inizio a questo abominio imprenditoriale. E qui le domande sono tante.
Soprattutto perché si è fatto passare in secondo piano le ingerenze economiche (royalties) e sociali (rete politico-clientelari) che da anni immobilizzano la macchina governativa del nostro paese.
Con questo non dico che si doveva necessariamente delocalizzare immediatamente il sito, ma mettere quanto meno in atto dei controlli selettivi sia sulla tipologia dei rifiuti stoccati in discarica che sulla quantità di indifferenziata immessa nella zona di stoccaggio, che doveva essere proporzionale alla grandezza originaria della vasca di raccolta. Ed invece furono preferiti i silenzi e le risposte vaghe e conniventi.
Quando i comitati lanciavano il loro grido di dolore e di protesta, quando si raccoglievano i soldi per il ricorso al Tar del Lazio, quando si è andati all’Ars per la votazione palese della mozione. Quando inseguivamo Crocetta per convocare un tavolo tecnico o per le sue uscite pubbliche nell’hinterland etneo. Una sola domanda, voi dov’eravate?
Motta 2014 (Alias “Amministrative”) si avvicinano. E non bastano di certo i proclami per smontare cinque anni di operato negativo su una tematica così gravosa. Devono necessariamente corrispondere i fatti, che di certo non avranno un iter cosìveloce.
Se vi riesce smontiate il mio scetticismo e ne sarò felice per me e per tutti.
Giovanni Frazzetto
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Lun, Dic 30, 2013
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