L’Europa e il reddito di base incondizionato
Importante iniziativa legislativa europea per la globalizzazione dei diritti
Se pensiamo alla globalizzazione, pensiamo subito alle merci di un supermercato. Non pensiamo mai alla globalizzazione dei diritti. Eppure, è la cosa più evidente ed immediata. Perché non dovremmo pensare a un sistema di diritti da contrapporre allo strapotere finanziario? Siamo davvero costretti a pensare che un diamante valga più di un buon pane caldo? Che questa differenza tra valore d’uso e valore di scambio sia inevitabile e valga in ogni situazione? Dietro una simile considerazione, oltrepassata la soglia della propaganda e dell’informazione pilotata, siamo di fronte al paradosso per cui di fronte alla proclamata eguaglianza di fronte alla legge si cela la profonda diseguaglianza rispetto al danaro?
Questa condizione fittizia potrebbe essere risolta in mondo dove tutti hanno diritto di cittadinanza, in cui tutti hanno diritto ad un reddito minimo. L’ipotesi può apparire ingenua o utopistica, e indubbiamente contiene elementi che la qualificano tale. Utopistica, ma non irrealizzabile. Utopistica come lo era la Dichirazione Universale dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino quando fu proclamato nella Francia rivoluzionaria del 1793, o quando fu riaffermata, ancora largamente irrealizzata oltre 150 dopo, dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. L’idea di affermare una completa uguaglianza dei cittadini non è realizzabile né, in fondo, desiderabile. Tuttavia, questo non significa che non sia possibile avviare un percorso verso la concreta affermazione della dignità umana.
Il reddito di base incondizionato è un deciso passo verso questo obiettivo. Il reddito di base incondizionato non va confuso con il salario minimo o l’indennità di disoccupazione. Il reddito minimo è, appunto, incondizionato, e non va considerato come un ammortizzatore sociale quanto, piuttosto, come standard di civiltà.
In particolare, mentre il reddito minimo garantito verrebbe devoluto solo ai disoccupati in età lavorativa con reddito familiare al di sotto del valore di soglia, il reddito di base incondizionato s’intende invece universale, illimitato nel tempo e offerto su base individuale.
L’idea di reddito di base incondizionato stenta ad affermarsi, non tanto per il deficit democratico di interesse dei cittadini ai propri diritti (male endemico che ha già portato a vanificare un progetto di costituzione europea che avrebbe ampliato i diritti di cittadinanza, almeno in Europa), ma per via degli interessi forti delle imprese (con la consueta complicità della propaganda offerta dalla stampa ufficiale e della televisione) che preferiscono sistemi come la cassa integrazione (anche questa, una forma di reddito minimo),sempre utilizzabili come ricatto politico nazionale e regime di aiuto alle imprese. Non a caso, gli schemi di reddito minimo garantito diffusi attualmente negli stati europei (privi di un coordinamento centrale), richiedono l’accertamento della situazione economica e l’attiva ricerca di un lavoro da parte del beneficiario.
L’idea del reddito di base incondizionato, così semplice e così rivoluzionaria, è un punto di svolta verso l’affermazione di un sistema di cittadinanza globale, superamento dello schema dei nazionalismi, della disoccupazione indotta, dello sfruttamento dell’immigrazione e del ricatto economico delle grandi imprese, andando verso un mondo fatto di cittadini.
Si tratta di un passaggio verso un mondo di diritti globali, un mondo dove potrà esistere una moneta unica ed un unico regime di tassazione, dove i beni pubblici fondamentali – aria, acqua, cibo, energia – potranno avere vincolo di destinazione, con controllo sull’effettivo fine pubblico della massima diffusione e distribuzione.
Davide Crimi
Europe Direct Catania
Fino al gennaio 2014 è possibile sostenere l’iniziativa legislativa europea per un reddito di base incondizionato, firmando (senza alcun costo per i sottoscrittori) la petizione al seguente indirizzo:
https://ec.europa.eu/citizens-initiative/REQ-ECI-2012-000028/public/index.do
Ven, Ott 11, 2013
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