Nasce a Paternò lo sportello degli immigrati
Mer, Ott 9, 2013
Considerare gli immigrati come fonte di ricchezza del paese che li accoglie
E’ stato presentato, il 26 settembre, il nuovo Sportello Immigrati presso la Sala Conferenze di Palazzo Alessi. La presentazione, moderata dalla prof.ssa Francesca Coluccio, ha suscitato grande interesse da parte dei partecipanti, molti dei quali, per i quali lo sportello è stato creato, erano utenti finali in quanto immigrati.
Durante gli interessanti interventi, fra cui alcuni fatti da personalità abbastanza qualificate ed esperte di problematiche sociali, è emerso un lato quasi nascosto degli immigrati: quello che sono e devono essere considerati una fonte di ricchezza per il paese in cui espatriano.
A prendere la parola sono stati la dott.ssa Maria Rita Peci, Presidente, l’avv. Riccardo Frisenna, Vice Presidente e Younsi Houda socio fondatore dell’Associazione Paternò senzafrontiere, i quali hanno presentato il logo dell’Associazione (due mani, una bianca e una nera, con le cinque dita ciascuna di colore diverso, ad indicare i cinque Continenti) che simbolicamente ne indica l’obiettivo: quello di aiutare gli immigrati ad integrarsi col territorio in cui vivono.
Da parte del Comune di Paternò, molto propenso allo sviluppo di iniziative a favore delle comunità che si sono stanziate nel territorio, sono intervenuti il sindaco Mauro Mangano, il presidente del Consiglio Comunale Laura Bottino, l’ass.re alla Dignità della persona e dell’Infanzia Salvatore Galatà. Non sono mancati interventi da parte delle atre Istituzioni tramite i loro rappresentanti: il dott. Giuseppe Emiddio, Vice Questore Aggiunto, Ufficio Immigrati, della Questura di Catania, il dott. Antonino La Spina, Comandante Vigili Urbani di Paternò, Vincenzo Messina, presidente II Comm. Consiliare “Servizi Sociali”, l’avv. Michela Lapertosa esperta di problematiche riguardante gli immigrati, i quali hanno dissertato ampiamente, ponendo l’accento sull’aspetto legale, politico e burocratico, della complessa questione.
Altri – come don Armando Corrado, missionario in Africa e Albania, Keith Abdelhafid, Imam della Moschea di Catania e Presidente della comunità Islamica della Sicilia, Dario Monteforte, imprenditore, e alcuni rappresentanti delle Associazioni Caritas Vicariale, Anpas e Misericordia di Paternò – hanno messo in evidenza l’importanza di avere un dialogo basato sulla comprensione tenendo presente l’evidente necessità che ha costretto gli immigrati ad abbandonare il proprio paese d’origine, così come le oggettive difficoltà di trovare un alloggio o un lavoro appena giunti nel nostro paese.
Mary Bahrini
Immigrazione ricchezza? Ah ah ah, ma per favore!
É certamente una fonte di business per questa onlus denominata Paternò senza frontiere (nome dal quale si evince il fanatismo immigrazionista di coloro che l’hanno costituita) finanziata con soldi pubblici, ma non per la maggioranza dei cittadini, i quali sono esposti a problemi di sicurezza e di degrado portato da costoro.
In una città come Paternò in cui disperazione e disagio economico dilagano tra gli abitanti locali, con tassi di disoccupazione spaventosi (dovuti per esempio anche alla concorrenza che i nostri braccianti subiscono dai marocchini e romeni), é a dir poco offensivo nei confronti della nostra gente, occuparsi di una cosa come l’immigrazione, che non rientra tra le priorità della nostra città.
Ovviamente tutto questo accade perché c’é un sindaco come Mangano, legato a queste associazioni pseudo umanitarie come l’Apas, il quale non solo é inadeguato al ruolo che ricopre, ma si occupa di cose assolutamente inutili. D’altronde si sa, Mangano é diventato sindaco solo perché tra i candidati era il meno peggio, e tra l’altro l’immigrazione non faceva parte del suo programma, perché se così fosse stato, i paternesi non lo avavrebbero votato.