11° Festival internazionale di cortometraggi “In The Palace”
La manifestazione cinematografica si è svolta a Balchik, ospitale riviera del Mar Nero
Il nuovo ministro della cultura bulgaro Petar Stojanovic e Martin Marcevski, direttore esecutivo del Centro Cinematografico Nazionale in Bulgaria, hanno dovuto ascoltare le parole severe del giurato tedesco, Heinz Hermanns, alla cerimonia di chiusura dell’11° Festival internazionale di cortometraggi In The Palace, che si è svolto a Balchik dal 29.06 al 06.07.
Per quanto riguarda i film di animazione, il giudizio è stato molto positivo. Invece nel campo fiction il direttore dell’Interfilm di Berlino non è stato soddisfatto e ha consigliato ai rappresentanti delle varie istituzioni culturali di prestare più attenzione e supporto ai giovani film maker. Per adesso i cortometraggi prodotti nel paese sono pochi, non hanno un supporto istituzionale, non hanno una vetrina dove possono essere visti, e la cosa più difficile per un autore bulgaro nel suo Paese è trovare gli interlocutori.
Il Festival è stato inaugurato con il film israeliano Fino alla fine, Amir, dedicato a una delle vittime dell’attentato a Burgas un anno fa.
Tra gli ospiti in sala i due registi del film, la moglie e la sorella della vittima. «Abbiamo tradito la regola di far vedere un documentario lungo l’apertura del Festival», ha spiegato la scelta il direttore artistico Tsanko Vasilev, «perché questo film dura solo 40 minuti e tante persone l’hanno giudicato strano, ma non poteva essere rifiutato. Se tutto è politica, noi dobbiamo far parte di questa e far vedere le cose così come sono».
Nel corso dei sette giorni sono stati proiettati anche film italiani. Uno dei film più interessanti presenti sul Mar Nero, God’s Got His Head In The Clouds, del regista siciliano Gianluca Sodaro, è una storia che affronta tematiche teologiche e filosofiche, ma nel modo più semplice e lineare. Rigorosamente girato in bianco e nero, prodotto in Lituania perché «gli italiani si lamentano e basta», è un dialogo originale e brillante tra un prete e una ragazzina che ha appena denunciato Dio alla polizia.
Un’altra italiana in gara, in rappresentanza dell’Inghilterra, Flaminia Graziadei, ha presentato una storia ispirata dalla propria esperienza, Insideout, un corto intenso e valido che dà voce al disagio interiore provocato dagli attacchi di panico. Una malattia della quale non si parla, ma che affligge la nostra società.
Nella selezione ufficiale c’era anche il cortometraggio che vede l’ultima interpretazione della bella e brava Anna Orso prima della sua prematura scomparsa, The Icon, una storia toccante e umana, che racconta l’incontro inatteso dei due protagonisti nella stagione autunnale della loro vita tra la forza dei ricordi e l’intensità dei sentimenti.
Il pubblico di Balchik ha potuto vedere, ma non capire del tutto, l’ultimo lavoro del figlio di Sofia Loren e del produttore Carlo Ponti, Edoardo Ponti, The nighshift Belongs To The Stars, che vede l’attore palermitano Enrico Lo Verso e Nastassja Kinski in una storia di due montanari, uniti da una passione, una promessa e interventi chirurgici al cuore. Nonostante l’idea originale e il cast, il film lascia un vuoto, che però non scoraggia la madre, la diva Sophia Loren, 78enne regina del cinema mondiale e icona di quello italiano, che proprio in questi giorni ha annunciato il suo prossimo ritorno sul set, diretta dal figlio Edoardo nel film La voce umana.
I vincitori nelle varie categorie del Festival Internazionale del cortometraggio In The Palace in generale hanno lasciato soddisfatti i cinefili presenti, anche se la tendenza resta la stessa. Il rumeno Loneliness, vincitore del GRAND PRIX SILVER PRINCESS, racconta la storia di una prostituta rumena in cerca di giustizia perché violentata. Nella categoria corti nazionali il premio è andato a Botev è un idiota, visione unilaterale del regista su un caso realmente accaduto nella scuola bulgara e che ha suscitato tante polemiche su come è la scuola di oggi e che tipo di persone sta formando.
BEST INTERNATIONAL FICTION per una storia singolare nella comunità degli immigranti tsingari, il film dalla Danimarca Barvalo del regista Rasmus Kloster Bro.
Le danze dell’India del sud sono state premiate nella sezione documentario televisivo: Le Danze Di Goa della regista indiana di origini portoghesi Nalini De Sousa. Nella sezione animazione, il meritato premio se lo è portato ad Amsterdam (dove vive) il bulgaro George Dechev perThe Visitor.
Il miglior documentario si è rivelato Dogs del regista cubano Pedro Pio.
Silvia Ivanova
Tags: alba, cortometraggi, festival, In The Palace, l'alba, l'alba periodico, pino pesce, Silvia Ivanova
Mar, Lug 16, 2013
Spettacolo