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Paternò: omaggio del Coro Lirico Siciliano a Santa Barbara e ai cittadini

Lun, Dic 9, 2024

Spettacolo

DOMINA LA BUONA MUSICA!

Il Coro Lirico Siciliano è guidato da un irriducibile direttore: Francesco Costa, la cui energia contagia irresistibilmente il suo coro ottenendo spesso momenti lunghi e ripetuti di perfezione. Il pubblico si lascia travolgere dalla direzione divenendo tutt’uno con la musica che investe, rapisce, incanta, strega.

di Norma Viscusi

Il Coro Lirico Siciliano diretto dal maestro Francesco Costa

E’ un susseguirsi di applausi l’indice di gradimento che la città di Paternò esprime nei confronti del concerto tenuto dal Coro Lirico Siciliano, guidato da un irriducibile direttore: Francesco Costa, la cui energia dirompente contagia irresistibilmente il suo coro, che riesce ad ottenere spesso momenti lunghi e ripetuti di perfezione, e del suo  pubblico, che si lascia travolgere in quella sua direzione, divenendo tutte le volte, un tutt’uno con quella musica che investe, impasta, rapisce, incanta, strega. Una vitalità che trasmette anche quando, da sapiente affabulatore, nell’anticipare didascalicamente ogni singolo brano, ti fa entrare nel mood, e crea il presupposto per quel magico ut unum sint, che seppur di matrice evangelica, degna ancella ne sa essere anche sua maestà la Musica! Tutta la musica, tutta la buona e bella musica, passata e presente, senza pregiudizi accademici! Coglie l’opportunità, Francesco Costa, per spezzare una lancia a favore della lirica, che a torto viene spesso considerata “age”, antica, sorpassata, quando invece è a servizio, se ben pensata e articolata, dosata, armonizzata, di ogni stile e genere. 

Ed ecco un coro altamente professionale che lascia a bocca aperta per le perfezioni esecutive ritmiche degli staccati o delle note puntate, unisone, isocrone,
impeccabili! Crescendi diminuendi plastici, sussurrati impercettibili, eppure sonori;  punti di luce ottenuti da improvvisi e sapientemente dosati accenti –crescendi che subito si smorzano per conferire effetti brillanti e vivi alla frase, e poi,  i fortissimi, che sanno scuoterti eccitandoti, strappandoti gioia anche quando il tuo umore non era predisposto a percepirne i segnali! Quattro solisti si fanno apprezzare con performance differenti: Antonella Arena, mezzosoprano,  Alberto Munafò, tenore,  Federico Parisi , tenore, e  Lorenzo Papasodero, anch’egli tenore,  che ha interpretato e  retto benissimo un susseguirsi di arie senza cenni di stanchezza, né cali di resa.

Maestro Francesco Costa

Un repertorio ampio, vario, che partendo dall’inno a Santa Barbara, (Gloriosa t’affacci dai Cieli…), concerto a Lei dedicato, passa poi ad un magnifico Nabucco, per poi procedere ancora con Verdi in  un impeccabile Noi siamo zingarelle.  Quindi Habanera dalla Carmen di Bizet, e il brindisi di Cavalleria rusticana, di Mascagni… e lucevan le stelleNessun dorma , di Puccini,  Mattinata di Leoncavallo, e cosi via, procendendo verso La Cura di Battiato, (opportunità per omaggiare anche il grande filosofo Sgalambro). Soprendenti  Tu che mi hai preso il cor, Non ti scordar di me,  Parlami d’amore Mariù, Mamma son tanto felice,  What a wonderful world, e ancora altro, per concludere con una triade che si é riproposta anche come bis, su musica del grande Morricone-Neri, Mission suite,  per concludere con Ennio’s songs, composto dal già citato  talentuoso musicista compositore siciliano, Corrado  Neri. Tutto l’organico vocale e il ricco repertorio,  accompagnati da un eccellente versatile pianista: Francesco Allegra.  Una scelta felice insomma,  da parte della Amministrazione, e dono oltremodo  gradito verso la cittadinanza per le feste della propria amata Santa Barbara! La pioggia che aveva minacciato la rappresentazione del 4 dicembre,  ha trovato  felice soluzione e riparo presso la chiesa di santa Maria dell’Alto, grazie alla pronta ospitalità  del parroco, don Alì, rendendo forse più  godibile un concerto memorabile che, con ripetuti standing ovation, ha espresso il suo felice consenso agli artisti e dunque  alla Amministrazione, meritatamente  soddisfatta.

Presente l’assessore  alla Cultura, Giovambattista  Caruso, e l’assessore Ciccia. Un grazie particolare all’Architetto  Annamaria Caruso  dirigente alla Cultura,  che ha saputo gestire tutto il “dietro le quinte”, di una situazione complessa e per alcuni aspetti imprevedibile.

Foto: Dorotea Casabene

Norma Viscusi

Pianista. Insegna Musica nella sc. Media Q. Maiorana di Catania. Ha conseguito anche il Magistero di Scienze Religiose presso IRSS San Luca di Catania, Facoltà di teologica di Sicilia. Il suo interesse è poliedrico: musica, arte, cultura, volontariato e giornalismo. Collabora come editorialista, freelance, con diversi periodici e quotidiani. Fra questi Freedom 24, Zona franca, l’informazione, Aetnanet, Newsicilia, l’Alba. Ha pubblicato saggi di letteratura religiosa sulla Scapigliatura, Lo spazio di Dio in Tarchetti in La letteratura e il Sacro, narrativa e teatro, cura di F. D.Tosto, vol. IV ed. ESI, 2016 Napoli e per la collana “Nuova Argileto”, La Scapigliatura. Tra solitudine e trasgressione, Lo spazio di Dio in Tarchetti, Rovani e Dossi. ed. Bastogi, 2019 Roma. Ama dedicarsi in modo particolare a recensioni musicali e teatrali.

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