“Sottovoce per Ines”, fiabe di Anna Maria Gallone, Algra Editore
Una narrazione originale e poetica sotto l’influsso magico dell’amore
C’è un cantuccio di fiabe nate per farsi cielo dagli occhi grandi come l’universo che scoprono un magico angolo d’infinito: l’interiorità. Uno sguardo d’“azzurro” nel sé, in quella fonte di inesauribile umanità che può essere l’anima se lasciata libera verso l’incanto di un’ingenua autenticità. Ingenuità che si fa purezza e si distanzia da qualsiasi forma di stoltezza per realizzare un incantesimo perduto dall’uomo per trascuratezza, ma sopravvissuto all’usura del tempo: Ogni forma d’essere, ogni azione, ogni gesto si tramutano in bellezza se si coltiva la consapevolezza della vita, se si resta innocenti, mietendo il buono da noi stessi senza aspettarlo da fatti esterni.
Così, in punta di piedi, senza fragori ma con la forza dirompente della delicatezza si mostra alla lettura Sottovoce per Ines (Algra editore) e in punta di penna, l’autrice Anna Maria Gallone (poetessa e scrittrice) porta il lettore in un viaggio intimo e profondo attraverso una narrazione originale e poetica sotto l’influsso magico dell’amore per Ines. È il legame eterno, quello che nessun vento sa spezzare, quello tra figlia e madre, quel cordone ombelicale che è per sempre al di là di ogni fine. Ne è sicura l’autrice così fermamente da spiare il “suo ritorno”. Non se ne va mai chi amiamo davvero, per questo il ritornare è un atto certo. Ma la vita nel suo ciclo perenne porta in sé degli arrivederci, talvolta dolorosi perché sembrano degli addii in alcuni momenti. Tuttavia, proprio guardando la ciclicità della vita, l’alternarsi delle stagioni, Anna Maria Gallone riconosce i segni del ricominciare e del rifiorire e sa che nel suo “angolo di cielo” l’attesa si scioglierà in abbraccio, a dispetto di ogni burla del distacco. A questa piccola grande donna «dai capelli biondi come le spighe» e ai sogni confidati e carpiti attraverso i racconti sottovoce è dedicato il libro e da Ines trae ispirazione.
L’arte del raccontare è, infatti, tipico delle fiabe e nell’opera lo si rinviene in 3 storie dense, dal registro limpido ed elegante, accompagnate dalle illustrazioni vivide e romantiche di Rossella Granata. Qui quel regno incantato, che studiosi come Propp e Bettelheim hanno messo in luce rispettivamente sotto il profilo strutturale e psicopedagogico, è sovente ciò che la natura porta con sé nell’accezione di creato e dove la bellezza può avere le sembianze di un topino dal “ciuffo ricciuto” che spinge per amore i suoi limiti oltre il conosciuto per quella fedeltà al piacere di dare e di darsi, all’impegno di un fantasticare a cui ci si consegna come atto libero per ritornare alla realtà con gratitudine. Nondimeno, la scoperta del bello può essere un grande orso attempato che scopre l’amore oltre la sua volontà, e oltre ogni impegno razionale per evitarlo. E può incarnarsi in un angiolino, che viene messo di fronte ad una scelta da un tenero fagotto.
Tutti i personaggi di Anna Maria Gallone, dagli animali agli angeli, hanno pari dignità e, dal più celestiale al più piccino, sono chiamati ad una scelta kierkegaardiana e da quella scelta si compiono i destini che, per dirla con Calvino, possono darsi gli uomini «nello sforzo di liberarsi e autodeterminarsi».
Ogni protagonista sceglie l’incantesimo dentro di sé per creare un’unità con chi si relaziona e con la natura. Libera se stesso dalle inquietudini, liberando gli altri, in linea con quel principio di connessione fra ogni cosa della terra e di quell’amore, purezza del cuore, che si sostanzia nel prendersi cura di chi si ama, nella protezione dell’amore stesso che si fa coraggio, sentimenti resi dalla Gallone in ogni parola scelta, scavata e respirata nella sua opera.
Gabriella Puglisi
Tags: Algra Editore, l'alba periodico, “Sottovoce per Ines” di Anna Maria Gallone
Mer, Ago 1, 2018
Cultura