Il fantastico ritorno artistico di Edoardo Puglisi in Sicilia
Un evento d’eccezione alla Galleria civica d’arte di Misterbianco
Artista bohemienne, geniale e scapestrato; girovago tra Milano, Francia, ex Persia ed ex Jugoslavia. Estemporaneo e “istrione”, ammalia i visitatori con le sue creazioni e trovate. In un periodo introspettivo di “intima ricerca” e di profonda crisi interiore fino al rifiuto della pittura, la “svolta”: l’incontro con Marie Claire Delamichelle, modella; poi artista, scrittrice e promotrice d’arte, sua “Musa ispiratrice” e compagna di vita
L’incredibile tenacia della direttrice Carmela Zuccarello (nella foto con il pittore) è riuscita a portare alla Galleria civica d’arte “Pippo Giuffrida” di Misterbianco un personaggio di assoluto prestigio e indubbio spessore, la cui vita incredibile sembra il best seller di un abile romanziere: Edoardo Puglisi. Catanese, oggi ottantaduenne dalla sorprendente vitalità, è sulla scena artistica e culturale internazionale da ormai un cinquantennio, e le sue opere sono presenti in collezioni e importanti Musei e pinacoteche nel mondo, tra cui il Museo nazionale della scienza e della tecnica di Milano, i Musei nazionali d’arte moderna di Teheran e di Jacksonville, il Museo delle Belle arti di Beziers in Francia e perfino nei Musei Vaticani. Un artista riconosciuto nel mondo, ma molto meno finora – da nemo propheta in patria – proprio nella sua Sicilia, che Puglisi lasciò da giovane per intraprendere “nuove strade” (si legge nella sua biografia) ma in realtà per un profondo disagio – ora egli ammette – nei rapporti col mondo artistico locale. Ed eccolo girovagare da artista “bohemienne” geniale e scapestrato tra Milano, la Francia, l’ex Persia e l’ex Jugoslavia. Un difficile rapporto con la Sicilia (e i suoi colleghi) che oggi l’artista cerca di “ricucire” allegramente accettando il pressante invito di Carmela Zuccarello, che è riuscita a incastonarlo come evento straordinario nella storia della Galleria misterbianchese, inserendolo nel programma del “Carnevale dei costumi più belli di Sicilia”, nell’ambito di una promozione del territorio che vedrà tra l’altro l’eclettico e istrionico Edoardo anche protagonista di un servizio fotografico fashion nel sito archeologico di “Campanarazzu” per il brand italiano “40 Colori” a Londra.
Ecco dunque la felice scelta di Misterbianco per riabbracciare artisticamente la Sicilia e riproporre in una Mostra personale Il fiore e la sua meravigliosa avventura, deliziosa favola, dai primi anni ’60 tema dominante sul piano artistico e umano poi lasciato e ora ripreso. Quel fiore stilizzato scelto a suo tempo per decorare con affreschi il palazzo imperiale dello Scià di Persia, oltre che in Francia, Germania, Usa e in varie parti d’Italia, e sulle collezioni di ceramiche per l’arredamento di catene alberghiere in Giappone. Un pittore, e ironico disegnatore con Jacovitti, diventato negli anni ‘70 – tra un exploit di Mostre in tutta Europa – performer, showman, organizzatore di eventi, frequentatore della “jet society” e di uomini di Stato oltre a noti personaggi di spicco della cultura e dello spettacolo, ricevendo vari riconoscimenti. Sue immagini di allora compaiono negli archivi dell’Istituto Luce, in articoli di stampa e in raccolte fotografiche che lo vedono accanto a Mike Bongiorno, Daniele Piombi, Claudio Villa e star italiane e straniere, tra un evento e l’altro. Nominato non a caso dal presidente Pertini nel 1979 “cavaliere al merito della Repubblica” per aver fatto onore all’arte italiana nel mondo. In quello stesso anno, la drammatica uccisione del gioielliere Torregiani lo privava di un prezioso mecenate per il suo “Pavone d’oro” nella Galleria milanese cedutagli dal fratello.
Nei primi anni ’80, in un periodo introspettivo di “intima ricerca” e di profonda crisi interiore che l’aveva portato perfino al rifiuto della pittura, la “svolta” determinante della vita di Edoardo: il “dono” e “miracolo” dell’incontro con Marie Claire Delamichelle (di 29 anni più giovane [nella foto con Odoardo]) – da modella diventata fine artista, scrittrice e promotrice d’arte – sua “Musa ispiratrice e istigatrice” e compagna di vita ormai da 35 anni, in una coppia “vincente” per la quale «la vita è tutta una commedia» da vivere da protagonisti prendendosi gioco di tutto e di se stessi, divertendosi e facendo divertire (“Crediamo nella potenza dell’allegria”, scrivono). Ma anche desiderando un mondo fatto di maggior rispetto, allegria, bontà e sensibilità verso la cultura e anelando – scrive Marie Claire – al «movimento armonioso ed etereo dell’anima». Il che testimonia quanto i due tengano all’arte, alla cultura, ai valori umani, oltre che alla felicità di chi li circonda, e come il percorso cromatico di quest’artista così poliedrico ed eccentrico sia vissuto come “evoluzione dell’anima”.
Grande maestro degli smalti e inchiostri, e sempre “padrone del colore”, Puglisi nel tempo diventa anche scultore («la scultura è il miglior commento che un pittore possa fare alla pittura», diceva Picasso) ed autore di geniali “installazioni” ironiche, nonché raffinato designer di quella “fashion art” per cui l’arte diventa oggetto (da indossare) e viceversa; sempre con uno stile inconfondibile e libero, sicurezza ed eloquenza artistica, e la prorompente vitalità delle radici laviche dell’Etna integrate dalla carica sanguigna delle orme di Picasso e Dalì; dal romanticismo e impressionismo, passando col dripping a cose astratte ma partendo sempre dal figurativo con calore e creatività, colore ed eclettismo.
Da tempo, Edoardo con la sua Marie Claire vive tra Milano e la Francia, patria di Cezanne; ma ora con una casa-studio anche a Fiumefreddo, per gustarsi il nostro clima, l’ottimo cibo e i dolci che egli adora. Dopo un periodo di mostre in Francia, ed altre già in programma all’estero, ecco questa “personale” a Misterbianco, con uno straordinario successo di pubblico, ivi compresi molti artisti, collezionisti e galleristi (anche stranieri) e amici ritrovati. Una Mostra in Sicilia dunque dopo ben 26 anni dall’ultima del ’92: «Tornando solitamente in Sicilia solo per le vacanze – ci confessa l’artista, anche in un nostro video diffuso su youtube – non avrei mai immaginato di fare una mostra qui a Misterbianco, ma non ho potuto che cedere alle cortesi insistenze della carissima curatrice Carmela Zuccarello che mi ha praticamente messo con le spalle al muro. Ma, anche se confesso di “aver paura” di colleghi e critici, sono felice di essere tra di voi ad esporre e incontrare tanta bella gente». Con la voglia sempre di “rimettersi in gioco” ed esprimersi vulcanicamente, e poi portare anche l’Etna e la Sicilia nel mondo («la vediamo – dicono i coniugi – anche come un simbolo, che dà calore e porta vita»); e sempre «sognando altre mostre, altri musei, altri percorsi ed eventi, altri consensi», soprattutto divertendosi il più possibile. Ma dietro quell’apparente eterno bambino, e quel “gioco” perenne di coppia, una costante tensione all’elevazione culturale e del pensiero, «senza la quale – scrive significativamente l’artista istrione – potrei considerare sprecata la mia vita».
Roberto Fatuzzo
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Ven, Feb 16, 2018
Arte