A Mascalucia, Assemblea dei soci del Credito Etneo BCC
Approvato il 16° bilancio di esercizio al Centro Sportivo “Torre del Grifo” del Catania Calcio
Il Credito Etneo, nonostante la crisi – in linea con il ruolo che le banche di credito cooperativo sono chiamate a svolgere – prosegue nella sua opera di sostegno ai suoi soci, ai suoi clienti e alle comunità locali
A Mascalucia, domenica 21 maggio 2017, presso il centro sportivo del Catania Calcio “Torre del Grifo Village”, si è riunita l’Assemblea dei soci del Credito Etneo BCC per approvare il 16° bilancio di esercizio.
In un clima di grande cordialità, amministratori, dipendenti e soci hanno commentato i fatti economici registrati nel corso dell’anno 2016 che, come i precedenti, anche se in maniera più lieve, hanno risentito le avversità della crisi economica generale.
L’economia è debole ed il commercio non è ancora in piene forze, ma – a sentire il dott. Venerando Rapisarda, Direttore Generale – nonostante il cammino non sia ancora agevole sembra puntellato da speranze; ci sono sì delle difficoltà ma non tali da essere temute e il Direttore Generale puntualizza come «la banca riesca a supportare i costi di struttura e a mantenere livelli positivi grazie allo sviluppo dei servizi.» Puntuale e precisa la relazione economica del Presidente del Credito Etneo, dott. Agatino Rizzo che considera l’adesione del Credito Etneo alla Cassa Centrale (lascia infatti la romana Iccrea) un passo gagliardo per entrare in «un sistema solido che origina dai territori e non dalle vecchie strutture burocratiche romane, che» quindi «consentirà il rafforzamento dell’immagine e della rilevanza sul territorio.»
L’approvazione dell’Assemblea non può che essere unanime e speranzosa dopo la lettura del bilancio del Condirettore Pietro D’Alessandro il quale elenca cifre incoraggianti, frutto di un impegno sempre vigile, attivo e fattivo.
La verità è che il Credito Etneo, pur dentro tante difficoltà, ha proseguito nella sua opera di sostegno all’economia reale di vicinanza concreta e operativa a soci, clienti e comunità locali, in linea con il ruolo che le banche di credito cooperativo sono chiamate a svolgere di finanza del territorio, di finanza mutualistica, giudicate da alcuni come un modello “antico” di fare banca.
L’obbiettivo rimane sempre quello di promuovere l’equità, rilanciare l’attività di impresa, favorire la cooperazione. È per questo motivo che il modello di fare banca del Credito Etneo e del movimento cooperativo in genere è ancora attuale.
Nonostante l’andamento non incoraggiante della contingenza economica, il bilancio approvato dai soci riporta un utile netto di 643.420 mila euro; un risultato che in concreto può definirsi ottimo se si presta attenzione alle perdite miliardarie di alcune grandi banche.
La raccolta della banca è cresciuta attestandosi a 160.000 mila confermando la fiducia che il territorio ripone nel Credito Etneo, gli impieghi verso la clientela sono cresciuti rispetto all’esercizio precedente di 3,6 milioni attestandosi a poco meno di 90 milioni. Impieghi che nell’esercizio si sono principalmente indirizzati sui segmenti di famiglie e piccole imprese, a testimonianza di come la banca continui a sostenere il territorio pur in un contesto difficile a causa, tra l’altro, dell’accresciuta rischiosità degli attivi connessa al peggioramento delle condizioni dell’economia reale.
I buoni risultati appena elencati diventano per tutti, amministratori dipendenti e soci non un punto di arrivo ma di stimolo per il futuro per fare del credito etneo una realtà sempre più forte sempre più presente e sempre di maggiore supporto all’economia della nostra terra.
Fu profetico il suo direttore generale, dott. Venerando Rapisarda, quando agli inizi del nuovo millennio coraggiosamente, da intuitivo uomo di banca, insieme ad oltre 600 soci fondatori ed un manipolo di seri e stimati amministratori, sfidò i grandi colossi bancari, venuti dal Nord, per realizzare un sogno che allora sembrava un miraggio: la creazione di una banca locale ad esclusivo servizio dell’economia etnea per il sogno di «abbracciare il vulcano con il nostro lavoro.»
Santy Caruso
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Mar, Mag 30, 2017
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