“Sicilia terra bruciata” di Vincenzo Maimone
Un romanzo “noir” mozzafiato più “thriller” dei precedenti
Anche stavolta i Fratelli Frilli Editori non deludono. Scelgono di pubblicare l’ultimo romanzo noir dello scrittore messinese di nascita ma residente da molti anni ad Acireale: Vincenzo Maimone. Sicilia terra bruciata è il titolo. Comincia proprio dall’analisi del territorio la presentazione del thriller a La Feltrinelli di Catania, moderata dal giornalista Marco Militello e dal fotografo Mario Cicala, conoscitori, insieme all’autore, della cittadina acese. Qui, si svolgono numerose vicende, intrighi e colpi di scena che lasceranno il lettore incollato al libro fino alla fine. Ma andiamo al dunque. Il commissario Giacomo Costante, animato dalle migliori intenzioni, torna in servizio dopo una lunga convalescenza forzata, senza immaginare ciò che lo aspetta al suo rientro. In realtà non sono le indagini sulle intricate vicende che coinvolgono i numerosi protagonisti tra cui l’amico, professore Tancredi Serravalle, piuttosto è la “terra bruciata” che trova attorno a sé, a rendere difficile e sconfortante riprendere con entusiasmo l’impegno per la ricerca della verità, in una città permeata da un senso di acquiescenza che rende “normale” tutto, a partire dagli omicidi di un serial killer per passare agli attentati intimidatori di stampo mafioso. Terra Bruciata, la metafora usata dallo scrittore per esprimere la mancanza di riferimenti per chi, come il commissario Costante, deve attuare delle scelte ma in mezzo a tutta la passività che incontra, trova enormi difficoltà nel continuare a credere in una professione tanto amata, preferendo, talvolta, lasciar parlare le scenografie cittadine con i loro personaggi, quasi a volere trasferire ad esse la responsabilità di dare risposte alle imprevedibili vicende cittadine. Scenografie che interagiscono direttamente con il lettore e, a volte, raccontano più di tante parole. Un esempio ne è la stessa copertina del libro, estratta da una serie di fotografie scattate da Mario Cicala a notte fonda nella cittadina barocca, quando tutto sembra sereno ma nell’aria percepisci un silenzio che grida a gran voce l’ipocrisia dei ceti sociali che la vivono. Questa la linea stilistica che ha voluto seguire l’autore. La “Sicilia” entra nel titolo in un secondo momento, esortato dagli editori Fratelli Frilli che da sempre rivolgono grande attenzione al collegamento tra romanzo e territorio indagato. Se parli di terra bruciata devi circoscrivere l’ambiente da cui prendi l’ispirazione, cosa che a Maimone riesce molto bene, da buon filosofo, provando ad annodare le trame in un ordito coerente nonostante la moltitudine di personaggi, tutti importanti e dai profili psicologici di grande spessore, evidenziando il grande investimento che ciascun personaggio fa sulla propria esistenza: dal professor Serravalle, al politico rampante e trasformista, al serial killer che miete vittime qua e là e a tanti altri che lasciamo al lettore il privilegio di scoprire. Naturalmente non sveleremo altro su questo quarto romanzo dedicato al commissario Costante ma ne esortiamo la lettura per la ricchezza dei contenuti psicologici, sociologici, filosofici e ambientali offerti dall’autore, che certamente non si è risparmiato rendendo questo romanzo più thriller rispetto ai precedenti, senza voler perdere quella buona dose di ottimismo seppur in mezzo a tanta “terra bruciata”.
Genny A.C. Mangiameli
In qualità di Presidente dalla Asociacion Casa Familia Siciliana Di Rosario Santa Fe Argentina. solicito una edizione di
“Sicilia terra bruciata” di Vincenzo Maimone.- per arricchire la Biblioteca della nostra istituzione.- a titolo gratuito.-
Senza altra , salutiamo cordialmente
Giuseppe Siciliano
Domicilio:
ASOCIACION CASA FAMILIA SICILIANA
San Nicolas 1940
2000 – Rosario Santa Fe
Argentina