Hadrianus: l’imperatore dei vini dell’Etna!
Un giovane dalle idee innovative a guida di una cooperativa sociale
Tempo di vendemmia, tempo di primi bilanci. Tutti in positivo per una bella realtà che vede protagonisti un giovane responsabile di una cooperativa sociale dalle idee innovative e con un grande amore per la terra, una realtà ecclesiale, un ente accademico e il Parco dell’Etna di Nicolosi, uniti per dar vita ad un progetto importante dalle finalità sociali, produttive e territoriali di grande spessore. E’ quanto accaduto con il progetto e azienda agricola “Natura Divina”, promosso due anni fa dalla Cooperativa Sociale Bios, accolto dall’Arcidiocesi di Catania (Istituto Diocesano Sostentamento Clero), dall’Università di Catania e dall’Ente Parco dell’Etna, ritrovatisi recentemente a Monte Arso in occasione della vendemmia di un prodotto che si preannuncia essere un’eccellenza del settore vinicolo: il vino Hadrianus. Un Nerello mascalese coltivato su terreno di proprietà della Diocesi catanese, dalle caratteristiche organolettiche pregiate che racchiude in sé impegno, cultura, valorizzazione della terra e solidarietà. «Abbiamo scelto di chiamare il frutto di questo progetto, Hadrianus” – racconta Riccardo Tomasello, amministratore di Bios e grande appassionato della vita di Adriano – «omaggiando l’imperatore romano che nel 128 d.C. volle visitare l’Etna per ammirare l’ascensione del sole, rispettando il percorso storico che lo vide passare da Siracusa per arrivare sull’Etna. Cultura ma anche valorizzazione di quelle risorse umane che normalmente faticano ad inserirsi nel mercato del lavoro ma grazie a “Natura Divina” hanno trovato una fonte di realizzazione personale attraverso l’agricoltura sociale» – continua l’amministratore di Bios e responsabile di “Natura Divina”.
Nello specifico gli ettari di Monte Arso sono dieci, così suddivisi: sei destinati a vigneto con tre ettari del vecchio impianto che producono uva rossa della qualità Nerello mascalese e altri tre destinati ad un nuovo impianto che produrrà tra due anni delle uve bianche della qualità “carricante”. Nei restanti quattro un bosco di querce. Presente alla vendemmia S.E.R. Mons. Salvatore Gristina grande sostenitore del progetto che «tiene alto il valore della prossimità verso giovani e soggetti fragili in una società distratta da altro che testimonia l’importanza di aprire le realtà ecclesiali a tali collaborazioni perché rappresentano un esempio per le istituzioni che, a volte, hanno bisogno di essere stimolate per raggiungere nuovi traguardi in cui tanti giovani vengono coinvolti positivamente». Continua l’Arcivescovo Metropolita – «la data di oggi rappresenta una tappa importante in un cammino che deve continuare per creare nuove e proficue sinergie tra competenze e volontà di fare». La Presidente del Parco dell’Etna, Marisa Mazzaglia, ha esaltato l’importanza del territorio di sua pertinenza come luogo fertile di produzione etica, ribadendo la disponibilità e il ruolo che il Parco dell’Etna ha come portatore di esperienze da asportare in altri contesti. Tra le sinergie citate il Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania fornisce consulenza e monitora la produzione affinché si rispettino i requisiti di qualità e sicurezza del prodotto. Entusiasta anche il Sindaco di Nicolosi, Nino Borzì, per la promozione del territorio da lui amministrato. L’esperienza di “Natura Divina”, però, va oltre il comune etneo e prosegue nel territorio di Gelso Bianco, per l’esattezza in Contrada Jungetto con un carciofeto sempre su terreni messi a disposizione dall’Arcidiocesi di Catania, a testimonianza del fatto che le buone energie propositive producono effetti contagiosi in termini di produttività, di opportunità e crescita umana e sociale.
Non ci resta che augurare tanta prosperità ai progetti di “NaturaDiniva” e ad Hadrianus di diventare, nel palcoscenico vinicolo italiano e perché no, mondiale, l’IMPERATORE dei vini!
Genny A.C. Mangiameli
Dom, Ott 9, 2016
Eventi, Informazione