“Il Giglio e la Spada” di Valentina Orlando
Virtù, valori e rituali della Cavalleria, ieri ed oggi
Ogni società ha un modo di governarsi fondato su valori e su virtù da onorare, su principi non negoziabili, cui corrisponde un legame morale che deve informare in modo coerente lo spirito degli individui che governano e di quelli che sono governati.
Per rendere materiale e per narrare l’ethos è indispensabile il rituale, una forma d’azione che si avvale di mille strumenti di comunicazione oltre alla parola, dalle scenografie e dai luoghi agli oggetti, dalla postura all’abbigliamento, dai colori alla musica.
La sua forza consiste nel suo ripetersi uguale a se stesso, solenne, immutabile, in forme quasi dovute. Il giglio e la spada ne sono un esempio nel libro di Valentina Orlando.
Il giglio rappresenta il candore e la nobiltà spirituale che non va confusa con le apparenze visive. La spada rappresenta la forza, la costanza e l’equilibrio
La società contemporanea, nonostante le sue crisi ideologiche, è caratterizzata da un massiccio investimento in forme pubbliche di rituale.
La conformità prodotta dal rituale non si limita alla dimensione cognitivo–emotiva, ma si estende al comportamento ed alle azioni.
Nel libro di Valentina Orlando seguiamo la figura del cavaliere dotato di segni, di simboli, di gesti, di formule, mediante i quali si attua e si ripete la manifestazione del soggetto in ruolo autorevole. Il protocollo rende comprensibile, accettato, applicabile questo linguaggio, ne è il sistema delle regole, dei principi, dei criteri, delle significazioni. E’ una grammatica relazionale.
Nella funzione del cavaliere c’è uno stretto legame non solo tra rito e autorità, ma tra rito e potere.
Chi ha questo tipo di potere ha molti privilegi e diritti, ma ha soprattutto doveri.
Francesco Raneri
Vedi anche: Caffè artistico-letterario” a Motta Sant’Anastasia
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