Festa Giubilare in onore di Sant’Anastasia
Motta onora con particolare devozione la Patrona in occasione dell’anno di Misericordia
Dopo ‘a festa ranni del 2015, rimane alto anche quest’anno il tono dei festeggiamenti in onore di Sant’Anastasia, venerata patrona e protettrice di Motta. In occasione del Giubileo straordinario della Misericordia indetto da papa Francesco, la comunità ecclesiale, le autorità civili e i tre Rioni hanno pensato di arricchire il cerimoniale previsto dalla cosiddetta “festa piccola” per permettere così ai cittadini mottesi di vivere, attraverso la festa della Patrona, la solennità dell’Anno Santo.
Come da tradizione, i festeggiamenti hanno avuto inizio il 20 agosto con il sacro Triduo di preparazione e di preghiera, preludio alle festose giornate del 23, 24 e 25 agosto dedicate da sempre all’omaggio alla Santa. Al calare della sera del 23 agosto le vie cittadine sono state pervase dal religioso silenzio di quello che, senza dubbio, è il momento più bello e più sentito di tutta la festa: la solenne processione delle reliquie di Sant’Anastasia, accompagnata dal Rioni in abiti tradizionali con i rispettivi stendardi che sono stati sbandierati lungo tutto il percorso processionale.
Il 24 agosto segna la fine di una lunga attesa: alle 10 in punto le porte della cameretta si schiudono e Sant’Anastasia mostra a tutti il suo volto. Il veneratissimo simulacro, adorno dei gioielli ex voto, tra gli applausi e la commozione degli astanti viene traslato all’altare maggiore per la Messa solenne nel corso della quale Rioni, autorità e fedeli offrono alla Santa la cera e i fiori.
Il 25 agosto, solennità di Sant’Anastasia vergine e martire, è il giornoclou dei festeggiamenti giubilari. Dopo la celebrazione del solenne Pontificale della mattina e della santa Messa vespertina, il simulacro di Sant’Anastasia viene posto sull’artistico fercolo e, preceduto dai cerei e dagli stendardi dei Rioni, muoverà in processione alla volta di piazza Umberto per poi fare ingresso nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonio dove vengono recitati i Vespri solenni. Si tratta di un momento straordinario, verificatosi l’ultima volta nel 1958, quando – in ossequio al cerimoniale del tempo – la Santa Patrona sostava a Sant’Antonio prima di riprendere la processione per le vie del paese. Concluso il rito dei Vespri, il fercolo della Santa Patrona sosta in piazza Umberto dove vengono eseguite le Cantate dei tre Rioni, accompagnate dai fuochi d’artificio, dalla danza dei cerei e da quell’entusiasmo che è impossibile esprimere a parole. La ripresa della processione lungo via Castello, il rientro del simulacro in Chiesa Madre e la chiusura della cameretta al canto dell’Inno e tra mille cori di “Viva Sant’Anastasia” segna la fine dei festeggiamenti.
Molto ricco anche il programma delle manifestazioni folcloristiche che, curate dai tre Rioni, non smettono di affascinare paesani e turisti: il 22 agosto si sono esibte le Majorettes; il 23 agosto i gruppi folcloristici al completo hanno percorso le vie del paese esprimendosi nei rispettivi territori; il 24 agosto si svolge l’attesa esibizione degli sbandieratori e dei musici nella centrale piazza Umberto, gremita all’inverosimile di spettatori.
Un’importante nota di folclore viene conferita dall’uscita dei cerei che guidano l’offerta della cera al mattino del 24 e accompagnano la processione giubilare della Santa Patrona dalla Matrice a Sant’Antonio nella serata del 25.
Infine, i fuochi d’artificio che, come ogni anno, fanno esplodere in cielo la gioia della festa, della devozione, dell’appartenenza e del carattere di un popolo che, da oltre quattro secoli, non cessa di chiedere a quella Santa dalle lontane origini romano-orientali, martire di Cristo, aiuto, conforto e protezione.
Alessandro Puglisi
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Mer, Ago 24, 2016
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