Rosa Balistreri raccontata da Nello Correale e Giuseppe Cantavenere
La mitica “Voce” della cantante di Licata rivivrà al Castello Normanno di Motta Sant’Anastasia
Uno scrittore, Giuseppe Cantavenere, ed un regista, Nello Correale, martedì 28 luglio, ore 20 e 30, al Castello Normanno di Motta Sant’Anastasia, racconteranno di Rosa Balistreri, la mitica folk singer di Licata, considerata una delle più belle voci del mondo. La “Voce” venne infatti definita come per “antonomasia” veniva definito Frank Sinatra.
Testimonianze, recitazione, canto in corde pizzicate, filmato in un importante appuntamento culturale, dietro il patrocinio dell’Amministrazione comunale locale e il supporto artistico-culturale del periodico l’Alba.
Dopo i saluti del Sindaco, dott. Anastasio Carrà, il regista e lo scrittore si intratterranno quindi sulla figura di Rosa conversando con il prof. Pino Pesce, direttore del periodico l’Alba toccando alcuni punti salienti del libro Rosa Balistreri(Cantavenere) e La voce di Rosa (Correale).
Durante la serata, coordinata dall’Assessore alla Cultura, dott.ssa Anastasia Distefano, interverrà l’attrice Luisa Ippodrino, gli artisti Cettina Busacca, Nino Caruso e Carmine Santangelo che, oltre la Cantatessa del Sud, ricorderanno ancheCicciu Busacca, cantastorie paternese, arrivato al succeso grazie a Dario Fo.
«Struggente e appassionata, Rosa Balistreri, davanti a un registratore, pochi mesi prima della morte prematura racconta a Giuseppe Cantavenere la sua vita in una Sicilia violenta. […] Rosa conosce la fame, le umiliazioni, gli aspetti brutali della vita che ha cadenze da tragedia greca. Non si piange addosso, impreca e canta, il canto come liberazione Fugge dalla Sicilia verso la libertà e si ferma a Firenze.
Poi fortuna insperata, partecipa ad una commedia di Dario Fo […].
Muore il 20 settembre 1990 a seguito di un ictus che la coglie durante uno spettacolo in Calabria.» (Dal quarto di copertina del libro Rosa Balistreri di Giuseppe Cantavenere, Salvatore Sciascia Editore).
Dalla biografia di Cantavenere e da testimonianze filmiche e televisive, Nello Correale, ispirandosi al neorealismo, ricostruisce sapientemente la figura di una Grande Cantante che ha fatto uscire la canzone popolare siciliana dal ghetto dandole dignità musicale e culturale.
La cantante licatese, per definizione l’Amalia Rodriguez siciliana, fra gli anni 70-90, ha, con la travolgente passione della sua voce, raccontato la Sicilia con una indescrivibile «carica umana.»
Il film documentario di Correale, cucito nelle varie parti da Donatella Finocchiaro, si apre con le incisive parole di Ignazio Buttitta: «la voce di Rosa, il suo canto strozzato, drammatico, angosciato, pareva uscisse dalla terra arsa della Sicilia…»
Si legge nella parte posteriore della custodia del DVD: «Rosa Balistreri appartiene all’immaginario più profondo della Sicilia, esponente di un certo modello di attivismo culturale. Un’icona che rappresenta in maniera forte e completa il rapporto difficile, di odio e amore, che molti siciliani, forse quelli dallo spirito più libero e irrequieto, hanno nei confronti della loro terra.» E ancora: «Ha cantato la Sicilia come nessun altro, il suo è stato il vero canto popolare, ciò che per gli schiavi afro-americani era il blues; come loro ha cantatola terra, il carcere, la violenza subita, l’ingiustizia, un amore profondo per ciò che faceva.» Quindi «Questo film documentario è un omaggio all’artista attraverso le sue canzoni, e allo stesso tempo racconta un momento della storia sociale e culturale della Sicilia, quando i protagonisti si chiamavano Sciascia, Guttuso, Consolo, Buttitta.»
Mary Virgilio
Tags: alba, castello normanno, giuseppe cantavenere, l'alba, l'alba periodico, motta sant'anastasia, nello correale, pino pesce, rosa balistreri
Lun, Lug 27, 2015
Eventi