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Mostra dell’UNITRE alle Ciminiere di Catania

Mar, Giu 16, 2015

Arte

La voglia di non arrendersi e di non scomparire dalla vita sociale, inghiottite dai ricordi del passato

Come ogni anno, già da molti anni, si è svolta alle Ciminiere di Catania, la mostra dell’UNITRE, l’Università della terza età, o meglio “delle tre età”, in quanto non ci sono limiti di età per frequentarla (né verso l’alto, né verso il basso!)

E’ bello sottolineare che l’UNITRE di Catania, la cui Presidente, Pina Lisi Guccione si dedica con generosità a questo progetto in cui ha sempre creduto, è molto frequentata, non solo per quanto riguarda le conferenze, tenute nei locali del Palazzo dell’Università Centrale da esperti in varie discipline, ma anche, e soprattutto, per quanto riguarda i laboratori, che sono davvero tanti.

Gli iscritti a questi corsi sono per lo più dei pensionati giovanissimi, non per motivi anagrafici (come sappiamo oggi non è più possibile!), ma per motivi del cuore, un cuore che, come recita una frase che ho letto qualche giorno fa su internet, non ha nessun capello bianco!

Persone inesauste ed entusiaste si rimettono in gioco ad un’età che, fino a poco tempo fa, era quella del ritiro in buon ordine.

C’è chi studia inglese o francese, chi si dà all’informatica, o allo yoga o al canto corale, chi fa teatro, chi dà finalmente spazio ad una creatività messa da parte per tanti anni, durante i quali ci si è dedicati alla famiglia e al lavoro.

C’è posto per tutti!

Dal 21 al 24 giugno, nei locali adiacenti al Museo dello sbarco, è stata allestita una grande e soprattutto varia mostra.

I laboratori che hanno lavorato per la mostra sono infatti, come ho già detto, tanti: Pittura: ben due corsi, delle docenti M. Tiné e M. Bartoli, Trompe l’oeil, del professore F. Crescimanno, Attività creativa, della Professoressa C. Sciuto, Pittura sulla porcellana, della professoressa P. Tregua, Ricamo, della professoressa M. T. Pietrasanta, Taglio e cucito, della professoressa M. T. Pala,  Arte e fantasia, della professoressa A. Vio.

L’entusiasmo dei partecipanti è davvero contagioso e i settori della mostra sono allestiti con cura e con gusto.

I lavori esposti sono davvero vari e si va da quelli dei principianti a quelli di coloro che frequentano già da molti anni; da opere molto semplici ad opere più elaborate e senz’altro di qualità, che fanno dimenticare che gli autori sono dei dilettanti.

Un particolare da sottolineare è il seguente: la stragrande maggioranza degli iscritti è rappresentata da donne. Pochi sono gli uomini. Perché?

Non possiamo saperlo. Quello che è certo, però, è che nelle donne che si impegnano nei vari laboratori, c’è un grande amore per la vita, progettualità, sguardo sereno o ironico nei confronti del futuro. Certamente la voglia di non arrendersi e di non scomparire dalla vita sociale, inghiottite dai ricordi del passato.

Basta parlare con alcune di loro per rendersene conto.

Paolino Maniscalco

 

 

 

 

Redazione l’Alba

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