“Belle fiabe” di Agata Bonanno al Comprensivo di Trecastagni
Gio, Apr 30, 2015
Le fiabe per arrivare all’importanza dell’ascolto nel bambino e alla sua formazione
«Nel regno governato dalla regina Fantasia, dove montagne di neve e zucchero filato addolciscono ancor di più un paesaggio di equilibrio e pace, esiste un segreto che tiene uniti gli abitanti: tutti sanno ascoltare e ciascuno a sua volta è ascoltato.»
All’Istituto Comprensivo “Ercole Patti” di Trecastagni, con un lavoro inedito della Dirigente Scolastica, prof.ssa Maria Catena Trovato, si apre la presentazione del libroBelle fiabe (Algra edizioni) di Agata Bonanno. Una fiaba per parlare di altre fiabe e nondimeno per arrivare al messaggio principale dell’incontro, ossia l’importanza dell’ascolto nella crescita del bambino e come veicolo per trasmettere emozioni.
Con la fiaba si crea una tensione emotiva che genera immaginazione, evocazione e creazione; quindi un momento pedagogico vero e proprio. La stessa autrice spiega come scrivere fiabe è un esercizio di ricordo e memoria che riporta all’infanzia, alla madre, a quello spazio di vicinanza che si crea fra ascoltatore e narratore. Nell’atto di ripensare nuove forme di avvicinamento tra genitori e bambini, il racconto resta sempre lo strumento principe per scandagliare il mondo interiore, scoprire ciò che si agita, imparare a conoscersi e favorire lo sviluppo della personalità. Ne evidenzia la valenza psicanalitica lo psicologo Andrea Paratore, sottolineando l’importanza del significato simbolico delle fiabe, prima ancora di quello manifesto. I personaggi e gli eventi delle fiabe rappresentano, infatti, i conflitti comuni a tutta l’umanità e il ruolo del racconto è suggerire come risolverli e quali passi compiere per acquisire una maggiore maturità. La fiaba I due re, contenuta nell’opera della Bonanno e interpretata dall’editore Alfio Grasso, è proprio la più emblematica nello svelare le congruenze tra le percezioni e il mondo esterno poiché contiene la capacità di mediare discorsi impegnati per i più piccoli. Se la fiaba costituisce quel sapere caldo perché instaura una relazione tra chi parla e chi ascolta, non meno importanti sono le immagini. Interpretano, infatti i racconti dell’autore, come spiega la dott.ssa Elena Coco, illustratrice del libro e i significati insiti tra le righe. I disegni, nel loro essere decodifica di apprendimento, invito al gioco, al divertimento e alla comprensione delle parole, facilitano l’incontro tra mondo degli adulti e mondo dei bambini. In particolare le illustrazioni artigianali che accompagnano Belle fiabe hanno un che di rassicurante, anche nella scelta dei colori. L’impatto emotivo di un racconto può, quindi avvenire attraverso diversi elementi. Ma nella fiaba fondamentali sono i processi di audizione e fonazione, componenti essenziali del linguaggio. La dott.ssa Badalà, pedagogista dell’ascolto spiega come nel racconto abbia importanza la consapevolezza del come si trasmettano i messaggi, già a livello embrionale, poiché dal quarto mese in poi il bambino è in grado di ascoltare e la voce rappresenta il suo nutrimento energetico, un incontro sonoro e affettivo per sviluppare la coscienza del proprio linguaggio.
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Le Fiabe come punto d’incontro tra generazioni che sentono il bisogno di “relazionarsi” amorevolmente. Grazie dott.ssa M.G. Puglisi per la sua attenzione verso il delicato mondo dell’infanzia e per il suo interesse verso i -fondamentali processi formativi- che necessitano i nostri bambini, poichè in loro risiederà, così speriamo, una futura generazione di “Esseri Umani” umanizzati, attraverso adeguati percorsi formativi offerti dal mondo degli adulti. Cordialità, Elena Coco.