Pino Caruso al “Gatto blu” di Catania
Aforismi, storie di persone e personaggi più o meno vicini nel tempo
Sgranava i suoi aforismi al pubblico divertito che sorrideva a coro; ogni tanto intermezzava qualche riflessione di mezza paginetta (poco più, poco meno); o, andando oltre nella lunghezza, qualche storia diretta o indiretta. Allora si accostava al leggio per non farsi sorprendere dai vuoti di memoria, in agguato alla sua età. Di anni ne ha ormai 80, compiuti il 12 ottobre 2014; è nato infatti – sciorinandolo agli ascoltatori – nel 1934 «improvvisamente a Palermo» senza essere stato avvisato; «quindi, a tradimento, di notte», preso «nel sonno». Parlo di un grande artista: Pino Caruso che, per 10 giorni, fino al 14 dicembre, ha tenuto banco di ilarità riflessiva al “Gatto blu” di Catania. Riflessiva, l’ilarità di Caruso, fino al pathos pirandelliano dell’umorismo come «sentimento del contrario» dopo essere passato dal «sentimento dell’avvertimento».
Dell’umorismo, l’attore palermitano dice di essere il suo “sesto senso”, e dimostra di essere «l’espressione più alta della serietà»; la stessa serietà che, di fatto, traspira da ogni pagina del suo ultimo (scrittore assodato) libro di pochi mesi fa:Appartengo a una generazione che deve ancora nascere. Ha ben ragione di dichiararlo, considerato l’alto rispetto che ha per il creato (è infatti un vegetariano) che, invece, non ha il Vecchio Testamento, di cui, Pino, ne confuta illuministicamente la «predica» della «vendetta», «l’odio per i nemici», la legittimazione della «schiavitù e l’incesto», come della «morte» e del «fanatismo (contrabbandandolo per amore di Dio)», il non rispetto delle «donne» e degli «animali»; il riconoscimento, quindi, di un Dio «di parte, facile all’ira, vendicativo e crudele».
La prova, quindi, come sia nella scrittura che nello spettacolo, Pino Caruso, per innate qualità (si autoproclama orgogliosamente autodidatta), riesca a passare (come si legge nel primo risvolto della copertina) «con estrema disinvoltura, e pari efficacia, dal comico al drammatico».
Meraviglia-piacere della serata: vedere un comico sorridere, fino a sganasciarsi senza ritegno, sulle battute di un altro comico; era il suo regista: Valentino Picone, occasionalmente in sala (a pochi palmi da me).
Pino Pesce
già sul cartaceo di dicembre 2014
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Ven, Dic 19, 2014
Spettacolo