“U Cannaggeddu” di Misterbiaco. Luogo pubblico o privato?
C’era un’antica fontanella, dove gli abitanti del quartiere prendevano l’acqua
Esiste un luogo a Misterbianco, un piccolo e antico spazio caro alla tradizione paesana che, pur essendo pubblico, è vietato ai misterbianchesi! Un bene di tutti non concesso a nessuno! Sembra quasi la trama d’una novella pirandelliana, eppure succede nella realtà, nella civile Italia, piena di regole e di regolamenti… a nostro uso e consumo! Il luogo è ‘u Cannaggeddu, situato nel centro storico di Misterbianco, sconosciuto ai più, nascosto, davanti, dallo “stradone” (via Garibaldi), l’arteria principale che taglia in due il paese, e, da dietro, dai resti dell’antico e “sepolto” acquedotto romano.
U Cannaggeddu è un cortiletto, stretto e cieco, racchiuso ai lati da case basse e antiche, e da un orto, coltivato a fichi d’india e a limoni. All’interno del cortile c’era un’antica fontanella, ‘u cannaggeddu, appunto, dove gran parte degli abitanti del quartiere andavano a “prendere l’acqua” con bottiglie, quartari, bùmmuli. E un tempo, di buon mattino, i contadini e gli artigiani misterbianchesi, prima di affrontare un’altra dura giornata di lavoro, amavano rifocillarsi di quell’acqua fresca e allegra. Era una tappa d’obbligo, un punto di riferimento, un luogo d’incontro e di dialogo, come lo sono adesso i bar, i ristoranti, le pizzerie. La sera, infine, soprattutto nella bella stagione, il cortile si animava di donne, di ragazzi, di anziani, e si accendevano conversazioni a non finire di storie d’amori, di zitaggi, di tradimenti, con racconti di travàgghiu e di caccia, di politica e di guerra. E di barzellette, indovinelli, miniminagghi, licenziosi, a volte, ma semplici e ingenui, alla portata di tutti.
Poi, un bel giorno, all’improvviso, con la scusa di lavori e di rilevamenti vari, il cortile, sito in via Garibaldi, tra i numeri civici 623 e 625, oltre l’ex ristorante Bivona, venne “rinchiuso” da un “muro” di legname e di catene, “sequestrato”, di soppiatto, agli abitanti e alla città! E le chiavi del cancelletto, passate di mano in mano, tra impiegati del Comune e della Sovrintendenza di Catania, come tutte le cose “di nessuno”, scomparvero dalla circolazione!
Adesso ‘u Cannaggeddu ha subito un ultimo assalto, un altro duro attacco mortale! Il tavolato, posto all’ingresso del vicolo, è stato rimosso e sostituito, abusivamente, da una rete metallica elettrosaldata, impedendone di fatto l’ingresso a tutti! Risulta rimossa, peraltro, ormai da parecchio tempo, la targa con l’indicazione “vicolo comunale” e il castelletto con l’antica fonte d’acqua.
Facciamo un accorato appello affinché il cortiletto ritorni ad essere com’era prima, un luogo pubblico, fruibile liberamente da tutti, grandi e piccini,… perché è un bene di tutti i misterbianchesi!
Angelo Battiato
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Gio, Ott 2, 2014
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