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Marzamemi nel fascino del “Festival Internazionale del Cinema di Frontiera”

Dom, Ago 3, 2014

Eventi

Tematiche esistenziali e percorsi dell’anima in schermi che guardano oltre la finestra della normalità

Trampolino di lancio per artisti del cinema e alimentatrice di un sano turismo D.O.C., Marzamemi è stupenda nella sua scenografia da sogno; l’aria particolarmente fascinosa, al calar delle tenebre! Il “Festival Internazionale del Cinema di Frontiera” (21/27 luglio 2014), apre le porte ad un pubblico raffinato e colto. Le strade, le piazze, i negozi, i turisti, disegnano atmosfere dense di bellezza, arte e cultura.  Una Sicilia senza frontiere. Una Sicilia gemma del Mediterraneo.

L’interno della Tonnara… suggestivo, mentre si fa sede della proiezione di cortometraggi, ospita all’un tempo anche autentiche opere d’arte di diversi espositori, le cui tecniche variano dalla pittura alla scultura alla elaborazione di lavori con tecniche combinate, dalla forte portata emotiva. Le tematiche degli artisti tracciano coerenti linee di temi esistenziali  come la solitudine, la fragilità, il teatro della vita… i percorsi dell’anima.

Puoi entrare nei vari cortili e trovare ancora schermi che proiettano e platee attente, film e filmati che quasi certamente non potrai mai più vedere in nessun altro posto. E una scelta ne preclude altre. Una gremita sala stampa emana fermenti brulicanti di notizie e di cultura: un via vai di registi e di intellettuali… E tra la folla, ma dietro la consolle della regia, a piazza Regina Margherita, incontro con gioia Nello Correale, con il quale scambio quattro chiacchiere di deliziosa conversazione e rinnovo un appuntamento importante con lui, voluto dal periodico l’Alba: 29 luglio ore 20:00 a Misterbianco (CT) per parlare di un suo magnifico documentario: LA VOCE di Rosa. (E sono felice di constatare, una volta tanto!, che le persone veramente grandi sono umili e si pongono sempre con molta semplicità).

Regista di un toccante documentario sulla più grande cantatrice siciliana – la cui biografia, scritta da Giuseppe Cantavenere, diventa telaio portante su cui il noto regista tesse le trame difficili di un collage  di memorie e di documenti storici – Correale, celebra, da 14 anni il successo crescente di una iniziativa che travalica i confini geografici e si estende oltre frontiera (intesa non come “limite” ma come “finestra” che guarda verso “l’altro da sé” per accoglierlo ed interrogarsi assieme), richiamando l’attenzione internazionale. (I films vengono proiettati con i sottotitoli in inglese o in italiano o in tutte e due le lingue). 

Le valenze contenute nel festival davvero sono innumerevoli e veicolano le potenzialità in tutte le direzioni, non ultime quelle relative ad un turismo di nicchia sebbene noto a grandi cultori e ai più raffinati viaggiatori che riconoscono,  in Marzamemi e dintorni, scenografie ideali per una infinità di idee, nonché  il punto più estremo del vecchio continente e allo stesso tempo una parte di mondo senza confine.

Vince la XIV edizione del festival il film La jaula de oro (la gabbia dorata) di Diego Quemada «per aver affrontato la realtà dell’immigrazione in un crescendo tragico di livelli di videogame verso il bug del confine, reso da una elegante narrazione per immagini.»

Per Con-corto si classifica un deliziosissimo cortometraggio, Eppure, io l’amavo, di Cristina Puccinelli, «per la freschezza del soggetto e la capacità autoriale e attoriale di creare empatia con il pubblico; la regista C. P. rivela una buona conoscenza tecnica e padronanza del mezzo cinematografico.» Vince anche Cargo, di Carlo Sironi, «un’opera filmica in cui la camera si muove con grande delicatezza e maestria. Una buona fotografia asseconda le scelte narrative».

Quest’anno la manifestazione istituisce il premio Donna di Frontiera e viene   consegnato da  Marilina Paternò, di “Paternò Vigneti e Cantine”, partnerdel concorso, a Nawal Soufy, marocchina di 26 anni, laureanda in Scienze Politiche e relazioni internazionali.  Nawal abita a Motta Sant’Anastasia (CT) e vive in Italia da quando aveva appena un mese. Si definisce una «attivista per i diritti umani» e per questa ragione dedica l’opera di Denise Spicuglia, che le è stata donata, «A tutte le persone che non sono mai arrivate».

Grati a Nello Correale, non siciliano, per aver creduto in un’altra Sicilia e investitovi per diffondervi, come sostiene il suo stretto collaboratore, Sebastiano Gesù, una realtà che di mafia non ha nulla. Sicilia e siciliani hanno tanto da raccontare, quando la parte migliore si impone su opere e omissioni meno degne.

Norma Viscusi

Norma Viscusi

Pianista. Insegna Musica nella sc. Media Q. Maiorana di Catania. Ha conseguito anche il Magistero di Scienze Religiose presso IRSS San Luca di Catania, Facoltà di teologica di Sicilia. Il suo interesse è poliedrico: musica, arte, cultura, volontariato e giornalismo. Collabora come editorialista, freelance, con diversi periodici e quotidiani. Fra questi Freedom 24, Zona franca, l’informazione, Aetnanet, Newsicilia, l’Alba. Ha pubblicato saggi di letteratura religiosa sulla Scapigliatura, Lo spazio di Dio in Tarchetti in La letteratura e il Sacro, narrativa e teatro, cura di F. D.Tosto, vol. IV ed. ESI, 2016 Napoli e per la collana “Nuova Argileto”, La Scapigliatura. Tra solitudine e trasgressione, Lo spazio di Dio in Tarchetti, Rovani e Dossi. ed. Bastogi, 2019 Roma. Ama dedicarsi in modo particolare a recensioni musicali e teatrali.

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