Centenario della nascita di Benjamin Britten
Il compositore inglese è stato celebrato a Catania dal Coro Lirico Siciliano
Dopo il celebrato bicentenario della nascita di Wagner e Verdi, che ha caratterizzato i cartelloni di tutti i teatri lirici italiani, in questo 2013, si è anche celebrato il centenario della nascita del compositore inglese Benjamin Britten, nato il 22 novembre del 1913 a Suffolk. La madre aveva letto come segno di buono auspicio il fatto che il figlio fosse venuto al mondo il giorno della festa di Santa Cecilia, Patrona della musica, e sperava che da grande sarebbe potuto diventare la quarta B, dopo nomi celebri come Bach, Beethoven e Brahms. Fatto sta che la musica contraddistinse la vita di Britten decretandolo il più importante compositore inglese dopo Purcell. Sin da giovane si concentrò sulla composizione, affermandosi, poi, con l’opera Peter Grimes (1945), come il maggiore musicista inglese del XX secolo. Ancorato alla tradizione tonale, la sua musica subì le influenze stilistiche più disparate: dalla tradizione inglese al sinfonismo tedesco tardo-ottocentesco, da Puccini a Stravinskij. Dal 1937 intrecciò una relazione stabile con il tenore Peter Pears che durò per quaranta lunghi anni e che permise ai due artisti di crescere e arricchirsi dal punto di vista professionale: tanto che si parla di quattro fasi della sua produzione.
Molti i lavori teatrali degni di rilievo: L’opera del mendicante, Il piccolo spazzacamino, Il giro di vite e Morte a Venezia; non meno importante l’oratorio War Reqiuem. Compose inoltre musica sinfonica, corale e da camera di tono elegiaco, dominata da intimismo e raffinatezza timbrica.
A Catania solo il Coro Lirico Siciliano, con il suo direttore Francesco Costa, ha dedicato un intero concerto al musicista britannico per onorare un genetliaco così importante. Ad apertura d’evento, il soprano Gonca Dogan, accompagnata al pianoforte da Annalisa Mangano, ha eseguito le Folk Songs, canzoni francesi scritte da Britten nel 1942, probabilmente, su suggerimento di Sophie Wyss. Con la sua voce calda e corposa, e le sue decise sfumature, la Dogan ha offerto alla platea un’esecuzione di alto livello, suscitando grande commozione in particolare durante il brano Il est quelqu’un sur terre. A seguire i due movimenti: moderato e notturno della Sonatina Romantica per pianoforte eseguita con estrema grazia dalla Mangano. Chiudono la prima parte del concerto l’esecuzione del contraltista Renato Vinciguerra e del sopranista Alberto Munafò con cinque dei sette brani contenuti nella raccolta Folk song British Isles, scritta durante il soggiorno del compositore negli Stati Uniti, quando pervaso dalla nostalgia decise di concepire dei pezzi commemorativi che prendessero spunto dalle tradizionali canzoni popolari britanniche. L’esecuzione di Vinciguerra prima e di Munafò, poi, è stata densa di espressività e suggestione, perché messa in risalto da due registri vocali alquanto rari. Il merito di un’esecuzione viva ed ispirata spetta inoltre al direttore Francesco Costa, preciso e autorevole nel dirigere, nella seconda parte, la performance del coro, compatto e solenne nei corali, in A ceremony of Carols op 28. e le voci soliste della soprano Lella Arrigo e del mezzosoprano Antonella Arena.
Laura Cavallaro
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Mer, Mar 5, 2014
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