Belpasso festeggia la Santa Patrona Lucia V.M.
Religiosità e folclore fra luminarie, fuochi, cantante e scenografie di artistici carri
Corre l’anno 1636. Don Guglielmo Moncada, principe di Paternò e duca di Montalto, firma l’atto di divisione del territorio di Malpasso da quello di Paternò. L’agognata autonomia amministrativa finalmente si realizza. E’ in questo momento che la comunità di Belpasso lega la propria storia, la propria cultura e le proprie tradizioni al nome di Lucia, vergine e martire siracusana venerata in tutto il mondo cattolico, il cui culto era stato diffuso tra i paesani dai Padri Carmelitani. Da allora ogni anno, dal 30 novembre al 20 dicembre, i belpassesi rinnovano il loro tributo di affetto e riconoscenza alla Santa che, nel corso dei secoli, ha fatto più volte sentire gli effetti della sua potente intercessione nei momenti di sconforto e pericolo per il paese. La complessa macchina organizzativa dei festeggiamenti si mette in moto già nel mese di ottobre, quando, nelle segrete dei vari quartieri, i mastri e i loro collaboratori lavorano alla realizzazione degli artistici carri scenografici, il cui tema rimane segreto ai più fino alla sera in cui vengono presentati alla cittadinanza. Le celebrazioni religiose hanno inizio il 30 novembre con la tradizionale Tredicina: per tredici giorni, alle prime luci dell’alba, i belpassesi sfidano il rigido clima dicembrino e si riversano numerosi in chiesa Madre per assistere alla Messa e all’omelia del padre predicatore; a conclusione della pia pratica, la mattina del 12 dicembre, lo scrigno d’argento contenente le sacre reliquie viene traslato dalla cappella della Santa all’altare maggiore e i sacerdoti presiedono il rito della benedizione delle cappe, abiti di colore bianco, simboli penitenziali, indossati dai devoti della martire. L’apertura degli artistici carri scenografici rappresenta uno dei momenti più sentiti dai paesani. Anche quest’anno, questa grande kermesse di tradizione e folclore, curata dalla “Fondazione dei Carri di Santa Lucia”, si svolgerà in due momenti: mercoledì 11 dicembre si assisterà alla presentazione dei carri dei quartieri Matrice e Sant’Antonio, giovedì 12 faranno il loro ingresso in piazza i carri dei quartieri Purgatorio e San Rocco. I carri sono grandiose macchine in cui, scena dopo scena, spaccata dopo spaccata, al pari di un libro è possibile leggere un pezzo della storia della salvezza o ripercorrere, con immutato sentimento di commozione, l’esperienza terrena di Lucia dalla visita al sepolcro di Agata fino all’interrogatorio di Pascasio e al martirio della gola. In un singolare intreccio di luci e suoni si ammirano le pitture dei diversi pannelli che si schiudono lentamente su più livelli di altezza e culminano nell’Apoteosi della Santa, accompagnata da straordinari fuochi artificiali. Il 12 dicembre vede anche lo svolgersi di un momento di altissimo valore religioso e devozionale: la processione con le reliquie che, muovendo dalla chiesa di Sant’Antonio Abate, giunge alla Matrice Collegiata per la recita dei primi Vespri solenni.
Concluse le manifestazioni della sera della vigilia, inizia la “notte di Santa Lucia” durante la quale si veglia nei quartieri “Ascino”, “Gattaino”, “Silva” e sull’imponente campanile della chiesa Madre; a intervalli di quindici minuti circa, i colpi a cannone e i rintocchi della vetusta campana della Matrice scandiscono il tempo che separa dall’alba radiosa del 13 dicembre, solennità di Santa Lucia vergine e martire. Il sole non è ancora apparso sull’orizzonte e già lungo la via Roma si incontrano i numerosi pellegrini che, provenienti soprattutto da Motta Sant’Anastasia, sono diretti alla Chiesa Madre per sciogliere un voto di riconoscenza e rendere omaggio a Santa Lucia: è il cosiddetto viaggio, una tradizione anteriore al sisma del 1693, nata nel vecchio sito di Fenice Moncada e ancora abbastanza diffusa. Dopo la prima messa, celebrata dai due parroci di Motta, arriva il momento più atteso: il simulacro di Santa Lucia viene svelato ai fedeli e, tra due ali di folla osannante, traslato all’altare maggiore.
Intorno alle ore 11, uno straordinario spettacolo pirotecnico saluta l’apparizione sul sagrato della Chiesa del simulacro di Santa Lucia, issato, assieme allo scrigno reliquiario, sul fercolo d’argento risalente al XVII secolo: ha inizio così il lungo giro “esterno” che prevede il passaggio allo Stricanacchio e la sosta a Sant’Antonio in mattinata, la tradizionale salita di Timpa a Cattedda, l’attraversamento dei quartieri “Purgatorio” e “San Rocco” nel primo pomeriggio, la marcia verso “Borrello” al vespro e la conclusione in Chiesa Madre, dopo la sosta al Convento e dinnanzi al palazzo di città, a sera inoltrata.
Il 14 dicembre è il giorno della cosiddetta festa de’ paisani, della devozione cittadina. In mattinata, alla presenza delle autorità civili e militari e del clero locale al completo, l’Arcivescovo di Catania presiede il solenne Pontificale. Al tramonto muove il cosiddetto giro “interno” del fercolo con il simulacro e le reliquie della Patrona che fa nuovamente sosta a Sant’Antonio per l’esecuzione della Cantata e, dopo aver percorso di corsa il tratto che congiunge le piazze Umberto e Duomo, fa rientro in Chiesa Madre. Concluso lo spettacolo pirotecnico, una folla di devoti attende all’interno della Matrice l’ingresso del simulacro e dello scrigno. Tra le struggenti acclamazioni dei devoti e le note dell’inno che echeggiano tra le spesse mura del tempio, l’immagine della Santuzza risale lentamente verso la cappella ricca di damasco rosso e stucchi dorati: i fedeli salutano così Santa Lucia nell’attesa di rivederla il 20 dicembre, ottava della festa.
Il programma dei festeggiamenti patronali si arricchisce di numerose iniziative di carattere sociale e culturale. Il Circolo cittadino “Santa Lucia V. e M.” propone incontri di catechesi in preparazione alla festa sul tema: «L’Amore che porta alla fede e alla speranza con Santa Lucia, esempio di amore e di fede verso Cristo», durante i quali sono previsti gli interventi di Laura Salafia, di Biagio Conte e di Francesco Vaiasuso; organizza poi un concorso fotografico, la premiazione deitableaux viventi, riproduzione delle opere pittoriche custodite in Chiesa Madre realizzate dagli alunni delle scuole, il concorso “vetrine in festa” e alcuni incontri di catechesi rivolti agli alunni delle scuole di Belpasso. Tra le iniziative, promosse dalla “Fondazione Carri Santa Lucia”, si segnala la rassegna-concorso di cortometraggi dal titolo: Sulla strada dei Santi. I carri di Santa Lucia. La religiosità popolare in Sicilia, col patrocinio dell’Università di Catania e del Comune di Belpasso. La premiazione del concorso, presentata da Salvo La Rosa al Teatro “Nino Martoglio”, si è avuta l’1 dicembre. Sono usciti vincitori: Vera Pellegrino e Luca Vitaliti con Un cuore che batte da secoli per la sezione “Carri di Santa Lucia” e Pietro Ragusa con Odoimé per la sezione “Religiosità popolare”.
Alessandro Puglisi
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Mar, Dic 10, 2013
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