“Notte Rosa” a Camporotondo Etneo
Le buone pratiche della prevenzione per guarire dal tumore al seno
“Notte Rosa”, in questi ultimi giorni, a Camporotondo Etneo, per la prevenzione oncologica. La manifestazione è stata organizzata dalla Lilt Catania-delegazione Belpasso, nel contesto della campagna nazionale “Nastro Rosa” della Lega Italiana per la lotta contro i tumori (Lilt).
Danza, musica, sport, sbandieratori e prodotti tipici locali a contorno di un appuntamento volto alla corretta diffusione della prevenzione oncologica del tumore al seno.
L’iniziativa è stata patrocinata dall’amministrazione camporotondese. Hanno detto Carmelo Cardillo, vicesindaco della cittadine etnea e Giovanna Squillaci assessore alle pari opportunità: «Camporotondo non poteva rimanere a guardare; aiutare la Lilt e le altre associazioni per noi è un obbligo. Si tratta di un occasione per parlare di prevenzione, che è molto importante».
Claudia Doria e Biagio Asero, delegati Lilt Belpasso, insieme al folto gruppo dei volontari Lilt, hanno così avvicinato i cittadini, distribuito opuscoli informativi, rilanciando l’idea, per il mese di ottobre, di prenotare visite senologiche gratuite (senza esami strumentali) che saranno effettuate, entro lo stesso mese, grazie alla collaborazione dei medici volontari, fino ad esaurimento della disponibilità delle strutture ospedaliere catanesi da sempre partner del progetto, ossia l’ospedale Vittorio Emanuele e il Cannizzaro. Ha dichiarato Carlo Romano, presidente Lilt Catania: «Il messaggio della Lilt, da più di 10 anni, è quello di dire che dal cancro al seno, cancro più comune nella donna. si può guarire, purché si intervenga prima possibile. Noi abbiamo questo compito. Prevenzione vuol dire cercare attraverso gli strumenti diagnostici (in particolare la mammografia) di scoprire il primo focolaio tumorale. Al disotto del centimetro, in più del 90% dei casi, si riesce a guarire».
Ha invece spiegato Massimo Libra, ricercatore oncologico dell’Università di Catania: «Oggi è importante conoscere la caratteristica biologica del tumore attraverso cui si può fare una terapia bersaglio e personalizzata per il paziente. Se c’è storia familiare di cancro al seno è bene pensarci anche da adolescenti, e poi successivamente dall’intervento la terapia personalizzata e con un prelievo di sangue si possono scoprire le anomalie genetiche».
Mary Virgilio
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Lun, Ott 7, 2013
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