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Incursione di barbari al cimitero monumentale di Paternò

Gio, Set 19, 2013

Informazione

E’ stata sfondata la porta d’ingresso dell’ipogeo e presi a picconate due loculi

I nuovi barbari hanno preso di mira uno dei monumenti più antichi e ricco di storia all’interno del cimitero storico di Paternò e cioè l’ipogeo della cappella “Madonna del Rosario” gestita dall’Arciconfraternita Sant’Orsola o del SS Rosario di Paternò, la più antica della città. I responsabili dell’orrenda incursione hanno sfondato la porta d’ingresso dell’ipogeo ed aperto, dopo averli picconati, due loculi, spargendone i resti nell’area circostante. A scoprire quanto avvenuto, probabilmente nel pomeriggio di domenica 18 agosto 2013, sono stati alcuni visitatori che hanno allertato i custodi del cimitero ed in seguito i carabinieri della Compagnia di Paternò. Ampia amplificazione ha avuto l’evento nella stampa locale e nei media televisivi.

Il Cimitero monumentale di Paternò è un cimitero che sorge in via degli Svevi nella parte meridionale dello storico colle di origine vulcanica (“Collina storica”), situato nella zona occidentale del territorio di Paternò, in provincia di Catania.

Le leggi del 1866 della liquidazione dell’asse ecclesiastico e segnatamente il regio decreto 3036 del 7 luglio 1866 di soppressione degli Ordini e delle Corporazioni religiose (in esecuzione della Legge del 28 giugno 1866, n° 2987), e la legge 3848 del 15 agosto 1867 per la liquidazione dell’Asse ecclesiastico, portarono alla soppressione del Convento dei Cappuccini situato nel colle paternese. Il terreno ad esso adiacente venne requisito per la costruzione del cimitero, che venne inaugurato nel 1887. Parte dei locali furono adibiti a uffici comunali per i servizi cimiteriali e deposito delle salme.

Dell’ex convento oggi rimane soltanto la cappella dei frati, ossia, l’attuale chiesa di Santa Maria delle Grazie, attigua all’ingresso principale del cimitero. Sul lato sinistro dell’ingresso principale del cimitero, vi è incisa una lapide che ricorda la sepoltura di militari ungheresi della prima guerra mondiale morti durante la loro prigionia a Paternò.

All’interno del cimitero si trovano molte cappelle e tombe di illustri famiglie della città, come la cappella Cutore Amico, la cappella Signorelli-Truglio e la tomba dei baroni Moncada e Savuto. Molte tombe e mausolei edificati tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX, sono stati realizzati dallo scultore paternese Michele Cannavò.

La superficie si estende per buona parte del lato posteriore della “Collina storica”, che si affaccia sulle campagne di contrada San Marco, e nella parte superiore è confinante con la chiesa di Santa Maria dell’Alto.

Dalla documentazione storica consultata negli archivi della Curia Arcivescovile di Catania apprendiamo che la Confraternita risale al 18.4.1574 allorquando,  dalla scissione dell’unica preesistente confraternita, si formarono due associazioni e cioè quella del SS. Rosario e quella del Cristo al Monte. Quella del Rosario appunto viene designata con gli appellativi di S. Orsola e dei Neri, mentre quella del Cristo al Monte con l’appellativo dei Bianchi. La denominazione dei Neri risale probabilmente all’attività spiegata a favore dei sommi pontefici e contro gli imperatori e per le insegne nere che la contraddistinguevano.

L’ipogeo per le sepolture è stato costruito nel 1898 su concessione del terreno da parte del Comune di Paternò in seguito all’esproprio dei terreni del convento dei Cappuccini; mentre la successiva sopraelevazione per la Cappella è stata completata nel 1913 su progetto dell’ing. Guido.

La città ha la forza per tutelare il suo patrimonio storico culturale e religioso? I suoi cittadini hanno quel sussulto di amor proprio per contribuire alla sicurezza e alla valorizzazione dei beni culturali? Le scuole sono in condizione di inculcare nelle nuove generazioni il senso dell’appartenenza a una comunità solidale?

Le amministrazioni che si sono succedute e che si succederanno sono in grado di guidare un processo di crescita civile comune o siamo destinati a soccombere davanti ai nuovi barbari?

Prof. Salvatore Indelicato

governatore pro-tempore della Confraternita SS. Rosario

Redazione l’Alba

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