Carlo Guarrera e Rosalba Bentivoglio in “Favole della dittatura”
La denuncia di Sciascia degli orrori di tutti i regimi assoluti in un originale progetto musicale
Al “Glamour” di Catania, per Libero Spazio, Letteratura e Musica uno spettacolo che ha visto esibirsi: Carlo Guarrera, come voce recitante, e Rosalba Bentivoglio, musiche originali e canto. Il primo è stato docente di letteratura italiana all’Università di Stato “Dil ve Tarih” di Ankara e, per diversi anni, ha curato relazioni nel campo della formazione e della promozione culturale tra Turchia e Italia. Autore e performer di testi letterari e ideatore di rappresentazioni intermediali tra scrittura, parola e musica; la seconda, compositrice e cantante jazz, la quale attualmente tiene i corsi universitari di Canto Jazz presso i conservatori musicali di Palermo, Messina e Catania). I due artisti si sono esibiti a Catania, dopo la grande attenzione e successo all’Università di Siviglia, in un progetto che vede la lettura di scritti di Sciascia dove grottesche allegorie denunciano gli orrori di tutti i regimi assoluti.
Nel 1950 Leonardo Sciascia scrisse Favole della dittatura, una raccolta di ventisette racconti, dove, come nella fattoria degli animali di G. Orwel, Sciascia usa gli animali facendoli parlare, pensare, riflettere, con chiare e trasparenti allegorie, e con essi esprime o sottintende opinioni politiche mirate al passato regime dittatoriale e denuncia regimi futuri. Oggi questi brevi (alcuni brevissimi) racconti del grande scrittore siciliano, scomparso venti anni fa, acquistano una valenza particolare in quanto riescono a dare una cruda ma veritiera visione del nostro mondo fatto di corruzione, soprattutto politica; pertanto l’operazione di ideazione del progetto di trasposizione sul palco (per la rilettura in chiave attuale dei racconti da parte di Carlo Guarrera) ci lega all’opera giovanile e, per molti versi, acerba del nostro grande scrittore. Carlo Guarrera con la sua voce, dà “voce” agli animali di questa “fattoria” di Sciascia dal sapore metafisico, come in una pittura ad olio di G. De Chirico, dove ogni ipotetico animale proietta un’ombra netta e inquietante sulle geometrie urbane e sui volumi scultorei sia nel dipinto che nell’animo di chi ascolta. «Queste bestie parlanti, ricalcano tutti i registri del servilismo, della mediocrità della ferocia dei rapporti politici deformati dal potere, che ancora oggi tende a sottomettere un popolo» sottolinea Carlo Guarrera. Ed è proprio questa visione inquietante e allegorica di questi racconti che spinge Guarrera ad avvalersi e coinvolgere, chiamandola a collaborare, la cantante jazz Rosalba Bentivoglio, la quale ha saputo creare atmosfere di sospensioni e melodie surreali con l’utilizzo dielectronic devices e sovraincisioni live, eccellendo con la composizione di musiche originali e con preziosi “intarsi” improvvisativi vocali dal vivo. «Così come oggi viviamo questo momento storico, con i nostri politici svuotati di tutti i valori etici ed umani, possiamo dire di essere in un periodo buio a cui la storia darà la giusta connotazione. Il rapporto tra poesia e musica sottolinea scambi fra diversi generi ma affini tra loro, in una sinestesia di modi espressivi, linguaggi, codici, una inter-azione attiva, innovativa che sperimenti nuove possibilità, nuovi orizzonti, magari traducendo i risultati di un campo in un altro parallelo, traslando un linguaggio in un altro . Questo è ciò che ho cercato di realizzare in questa operazione poetico-musicale adottando la musica non a commento ma da intreccio linguistico alle parole» ci dice la Bentivoglio.
Riuscito, culturalmente e artisticamente il connubio Guarrera–Bentivoglio in questo progetto, intenso, scuro, e lento nei tempi, per meglio dare la possibilità all’ascoltatore di metabolizzare le parole, la musica, il canto evocativo con cui la Bentivoglio usa la “voce” come uno strumento, sempre alla ricerca di nuove frontiere della sonorità, ma sempre nel suo inconfondibile e personalissimo stile.
Mary Virigilio
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Mar, Giu 4, 2013
Spettacolo