“Phil Stern. Sicily 1943” ad Acireale il 10 luglio
Le immagini del grande fotografo americano in prima esposizione mondiale
La mostra Phil Stern. Sicily 1943, che sarà inaugurata ad Acireale presso la Galleria del Credito Siciliano il 10 luglio prossimo, alle ore 19:00, presenta, in prima mondiale, le fotografie del grande fotografo americano scattate durante la sua permanenza in Sicilia, nell’estate del 1943, a seguito delle truppe americane.
Curatore e direttore della mostra è il giornalista Ezio Costanzo, storico e docente di Fotoreportage all’Accademia di Belle Arti di Catania, nonché autore di numerosi libri sull’occupazione anglo-americana della Sicilia del 1943.
Phil Stern, oggi 93enne, sarà presente all’inaugurazione della mostra e farà ritorno nell’Isola giusto 70 anni dopo l’Operazione Husky, lo sbarco anglo-americano che diede l’avvio alla liberazione dell’Europa dal nazi-fascismo.
Stern sbarca con i Rangers, a Licata, e fotografa la guerra, i morti, i feriti, la sofferenza della popolazione civile. Nei brevi momenti di relax fotografa anche la gente dell’isola e si fa immortalare tra loro, inebriato dalla calorosa accoglienza. È attratto dal mondo contadino e dalla generosità dei siciliani, ai quali riesce a rapire dei rari sorrisi.
La mostra fotografica del grande autore americano riveste una notevole valenza, sia nell’ambito prettamente artistico-fotografico, sia nell’ambito storico: dagli scatti di Stern; infatti, emerge con forza la rilevante capacità di restituzione di una parte di memoria altrimenti destinata all’oblio.
La mostra s’inserisce nel quadro della ricorrenza per il «70esimo Anniversario dello sbarco in Sicilia» ed è il frutto dell’intervento di numerosi sponsor, sapientemente messi assieme dal curatore Ezio Costanzo.
«È stato un lavoro faticoso ma ciò che conta è che siamo riusciti a restituire, attraverso le foto di Stern, una pagina di storia della Sicilia – ci dice Costanzo, curatore della mostra –. Stern conserva moltissimi negativi, mai stampati, della sua avventura come fotografo di guerra sul fronte europeo, parte dei quali scattati in Sicilia nel corso dell’Operazione Husky. Nel luglio del 1943, quando sbarca a Licata, egli ha 24 anni e la Sicilia rappresenta il suo primo e vero banco di prova per affermare la sua personalità artistica e di fotoreporter. Nel dopoguerra diventerà il più grande fotografo di Hollywood, amico personale, tra gli altri, di James Deen. Con questa mostra lo riportiamo in Sicilia dopo 70 anni, nell’isola dove è iniziata la sua avventura nel mondo della fotografia».
Decano della fotografia, maestro del reportage in bianco e nero, Phil Stern ha immortalato nella sua lunga carriera di fotoreporter innumerevoli grandi divi del cinema e dello spettacolo americano, tra i quali, per l’appunto, James Dean e poi Marilyn Monroe, Frank Sinatra, Louis Armstrong, Ella Fitzgerald. È stato anche fotografo del presidente John Kennedy.
Stern inizia la carriera giovanissimo e a 17 anni lavora già in uno studio e laboratorio fotografico di New York con mansioni molto umili. Scoperta la magia della fotografia, alla fine degli anni Trenta lavora per il periodico radicale Friday che lo invia a Hollywood per un servizio. Non tornerà mai più a New York, sedotto dal clima e dall’atmosfera della capitale del cinema.
All’inzio del secondo conflitto mondiale Stern parte volontario. Alla fine del 1942 viene spedito nel Mediterraneo per seguire l’invasione del Nord-Africa e, nel luglio del 1943, lo sbarco in Sicilia. Qui rimane ferito e viene rispedito negli Stati Uniti. Dopo la guerra diventerà uno dei più importanti fotografi del cinema americano. È un fotografo pluripremiato e vive a Los Angeles.
Stern, durante la sua permanenza in Sicilia (dal 2 al 12 luglio 2013) visiterà i luoghi dell’isola che lo videro protagonista durante l’estate del 1943, tra i quali Licata, Gela, Comiso, Palermo. Sulla presenza di Phil Stern in Sicilia, sui luoghi della memoria oggi e sugli eventi storici che videro protagonista l’isola nel luglio del 1943, la casa editrice Le Nove Muse, produrrà un documentario curato da Ezio Costanzo per la regia di Filippo Arlotta.
Sabrina Martone
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Mer, Mag 22, 2013
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