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“Fumo negli occhi” di Faele e Romano al “Brancati” di Catania

Lun, Apr 8, 2013

Spettacolo

foto: Giuseppe Messina

Essere ed apparire, una reinterpretazione frivola della maschera di ogni tempo

Ciascuno di noi indossa una maschera che gli permette di mostrarsi agli altri in maniera diversa da come è o crede di essere. Se quello che scrive Iginio Ugo Tarchetti: «Gli uomini portano una maschera – le donne due» è vero, mamma Rosa (Olivia Spigarelli) nella commedia brillante Fumo negli occhi, in scena sul palcoscenico del Teatro “Brancati” ne è il prototipo perfetto.

Tema caro alla letteratura d’ogni tempo quello della maschera, Pirandello ne è Maestro, viene riletto dai due autori Faele e Romano in una chiave leggera e frivola.

Rosa è sposata a Casimiro Cassarà (Tuccio Musumeci); con loro vivono i due figli adolescenti Patrizia (Evelyn Famà) e Lello (Claudio Musumeci) e  Tinuzza (Elisabetta Alma) la sorella di Casimiro, un po’ fuori di testa. Lo scenario è quello dei mitici anni Sessanta, del boom economico e dei beni di consumo che cominciano ad invadere le case degli italiani, ma sembra che la vita che conduce la famiglia Cassarà non soddisfi la donna, che costringe tutti a recitare una parte per la smania di competizione con la dirimpettaia signora Pipitone (Concita Vasquez), il cui marito è un sottoposto di Casimiro. La figlia è costretta ad andare in giro in abbigliamento da cavallerizza pur non avendo un cavallo, la povera serva Liberata (Valentina Ferrante) a simulare con un imbuto un’aspirapolvere, ultimo modello, e il signor Cassarà a comprare un antenna lasciando in negozio il televisore pur di far contenta la mamma. Ma la follia che pervade questa piccolaparvenue, la vedrà spingersi oltre ogni limite quando la tanto citata signora Pipitone si recherà in casa loro per lasciarle il gatto nei due giorni di vacanza che lei e il marito trascorreranno a Taormina. Rosa le rifiuterà la cortesia, accampando la scusa di una vacanza familiare di quattro giorni a Capri, ma non avendo la possibilità economica la famiglia sarà costretta a restare chiusa in casa con il caldo asfissiante d’agosto come nei peggiori incubi e con l’inaspettata visita di un ladro (Riccardo Maria Tarci).

Questa nuova produzione “Teatro della Città”, con la regia di Nicasio Anzelmo, è ben congeniata anche con i cambiamenti apportati al testo originale, i due protagonisti la Spigarelli e il padrone di casa Tuccio Musumeci, hanno una bella verve e straordinari tempi comici, anche il resto del cast è risultato effervescente e carico, unica pecca alcune battute comiche eccessivamente dilatate. Una commedia sempreverde che rispecchia non poco l’attualità e che svela nelle ultime battute una verità sconcertante che fa riflettere i protagonisti e il pubblico.

 

Laura Cavallaro

Laura Cavallaro

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