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“Più Forte del Destino” di Antonella Ferrari a Palazzo “Platamone” di Catania

Ven, Mar 8, 2013

Cultura&Società

Un coinvolgente incontro con una scrittrice bella, solare ed energica

L’atmosfera è tranquilla, distesa quasi familiare. E’ questo il clima che mi accoglie al Palazzo della Cultura di Catania, dove il 2 Marzo 2013 ore 17, 30, si è svolta  la presentazione del libro di Antonella Ferrari: Più Forte del Destino/ Tra camici e paillettes  la mia lotta alla sclerosi multipla. Organizzata dall’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) e dalla sua Presidente Maria Grazia Anzalone, sotto il patrocinio del Comune di Catania, la conferenza-dibattito si è rivelata subito molto coinvolgente. Moderatrice del dibattito è stata la giornalista M. Torrisi. Le hanno fatto da spalla tre relatori: il dott. Pasquale Musarra, psicologo e psicoterapeuta, la prof. Luisa Spampinato, docente di Lettere, il dott. Manfredi Zammataro, consigliere comunale presso l’attuale Amministrazione Comunale.

La conferenza si è aperta con i saluti della Presidente e con un particolare ringraziamento rivolto alla protagonista della serata: Antonella Ferrari. Una donna bella, solare, frizzante, carica di energia. Piuttosto che le solite relazioni “cattedratiche”, particolarmente gradita, anche da parte del pubblico, è stata la conduzione della conferenza, gestita dalla bravissima moderatrice a mò di domanda e risposta. Molti sono stati i quesiti posti alla Signora Ferrari, a cominciare da come ci si sente quando si viene a sapere di essere affetti da una tale malattia, come si convive con essa, quanto la nostra vita può cambiare, quanta paura si può provare in alcuni momenti particolarmente bui.

Impressionante la forza di carattere e l’autentica gioia di vivere trasmessaci da Antonella. Particolarmente significativo il suo esordio nel quale ha affermato con tutta l’umanità possibile che, contrariamente a quanto accade ad alcuni, lei la sclerosi non l’avrebbe proprio voluta!!! Sono “balle” quelle affermate da chi sostiene di essere stato cambiato dalla malattia, di aver scoperto qualità personali mai sospettate prima. La verità è che davanti alla possibilità di soccombere per una mancata reazione o reagire inseguendo i suoi sogni, Antonella ha scelto la seconda ipotesi. Ballerina, costretta a fermarsi per l’impossibilità di usare le gambe (si accompagna con un paio di stampelle), debutta in TV, nel 2001, come attrice professionista difiction. E’ Lorenza Giraldi a Centovetrine, nel quale cast rimane per 5 anni, approdando poi alla serie La squadra e ad altre fictions  di successo. Ma il suo grande amore rimane, però, il teatro, dove ha riscosso un grande successo di pubblico, interpretando Prima che il gallo canti e Uomo Mortale. Nella prossima stagione TV la vedremo recitare, inoltre, diretta da un regista che ha fatto la storia del cinema italiano: Pupi Avati.

Nel libro, autobiografia molto ben scritta e per niente “noiosa” Antonella ci racconta la sua vita, senza veli, senza omissioni, facendo riferimento anche a molti aspetti della sua vita personale e privata. Attraverso il suo intervento il dott. Musarra ha ribadito: cosa è più forte del destino? La forza di andare contro il destino stesso. La felicità è un diritto ma anche un dovere irrinunciabile della vita dell’uomo, disabile e non. E nulla, malattia compresa, può impedirci di raggiungere questo stato. Nessuna vergogna e una dichiarazione salda e consapevole dei propri limiti, ci libera da una nebulosa in cui, spesso il disabile, ma non solo lui viene “pietosamente “compatito. La prof.ssa Spampinato ha, invece, insistito sull’importanza della  funzione educativa mirante a sottolineare, soprattutto con i giovani nelle scuole, che non esiste  alcuna differenza tra normodotati e diversamente abili. A nessuna di queste persone “speciali” deve essere precluso il diritto alla crescita e alla realizzazione personale. Nell’etimologia latina del termine educare, ex-duceo (tirare fuori, condurre fuori da) è contenuto il mistero che ogni uomo porta con sé e di conseguenza il suo progetto di vita. Il dott. Zammataro, infine, ha sottolineato con orgoglio la sua presenza in qualità  di rappresentate delle Istituzioni. Il Palazzo della Cultura, ovvero il Palazzo di Città, come ha chiarito il consigliere comunale, ha spalancato le sue porte per accogliere cittadini che si confrontano su un tema così delicato e interessante allo stesso tempo; e ha precisato che è prerogativa indispensabile, precipua dello Stato e quindi  della  politica, fornire a ogni cittadino pari opportunità per realizzare  sviluppi personali e sociali.

Il tutto è stato accompagnato dalla piacevole musica della violoncellista Lucia Inguscio e dalle letture del duo Noemi Finocchiaro-Pasquale Platania, inconfondibile voce  e  anima pulsante  dell’AISM catanese.

Luisa Spampinato

Luisa Spampinato

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