A A
RSS

Avanza il populismo nella mentalità italiana

Gio, Mar 14, 2013

Cultura&Società

Lo genera il cittadino insoddisfatto, stanco e deluso dal sistema partitico

Sfiducia e risentimento emergono da tutti i sondaggi che sono stati condotti, nel corso degli ultimi anni, fra i cittadini italiani, ogni qualvolta ci si riferisce al sistema partitico, percepito come un’entità inaccessibile e separata dalle preoccupazioni della gente comune.

Negli ultimi tempi, questi sentimenti si sono sedimentati, ammalando il sistema democratico e influenzando, con un repentino contagio populistico, moltissimi cittadini italiani.

C’è una base di cultura comune per il proliferare del populismo. Il populismo è l’influenza del popolo, un virus molto forte per un organismo molto debole: il cittadino insoddisfatto, stanco e deluso dal sistema esistente.
Non c’è medicina migliore che la buona politica, il buon governo, la scienza dell’interesse collettivo; ma oggi tale medicina pare essere assente dalle dispense mediche dei partiti politici. Non si attenua la distanza siderale tra eletti ed elettori, non si riescono a rendere trasparenti i meccanismi di potere e non si riesce ad addentrarsi nella contesa politica senza citare le illecite complicità affaristiche di molti politici.

Il virus del populismo, facendo breccia in un sistema caratterizzato da crisi economica, sociale, culturale e morale e portando con sé un profondo malessere, trova lo spazio politico e lessicale per strutturarsi come soggetto salvifico, dando voce ai bisogni, alle richieste e agli stati d’animo dei cittadini insoddisfatti, spesso altalenanti tra rabbia e paura, in un contesto di sordità da parte dei partiti tradizionali.
I sintomi del virus del populismo sono molteplici: una forte personalizzazione del leader, il quale facendo appello al popolo, interagisce con esso in maniera diretta, senza mediazioni, avvalendosi della proprie arti oratorie; l’antielitismo, inteso non solo come rifiuto della politica fatta dall’alto ma anche come lotta al potere delle ideologiche oligarchie intellettuali e politiche, quelle del fallimento e delle crudeli responsabilità; la difesa dell’identità nazionale, il rifiuto dell’europeismo e della globalizzazione, cioè l’idea di un’Europa controllata da chi ha come obiettivo la sottomissione, dei singoli stati, alla finanza europea, minacciando l’idea di Stato sovrano, in grado di autogestirsi; l’antipolitica, fondamentale strumento di coinvolgimento delle masse e di acquisizione di consenso con slogan ripetitivi e comunicativi, spesso con accezione violenta.

L’evolversi della malattia passa dall’insoddisfazione dei cittadini, diventando disaffezione verso la politica, vista come luogo in cui élites inamovibili gestiscono il potere e si spartiscono incarichi e posti di governo, allontanandosi dai reali interessi della società. Proprio in questa situazione di disincanto, nello spazio lasciato vuoto dallo spegnersi delle grandi ideologie e delle forti tensioni ideali ad esse collegate, trovano posto le formazioni populiste, le loro proposte, i loro leaders  che diventano gli unici soggetti politici capaci di catalizzare la protesta tramutandola in opposizione al sistema e rappresentandola mediante un repertorio espressivo-simbolico fortemente mobilitante e radicalizzato.
Non è un caso pertanto che il livello generale del loro successo si ridimensioni o subisca una battuta d’arresto tutte le volte che essi attenuano il tratto di forza oppositiva, inclinando verso scelte politiche di momentanea integrazione, con l’ingresso ad esempio in coalizioni di governo.
leader dei movimenti populistici non entrano in coalizioni e non sostengono nessun governo; perché sanno che la cura al populismo è rappresentata dalla politica. Quella della verità, della competenza e della coerenza. Se si ritorna ad essa, il virus del populismo viene debellato.

Danilo Festa

Danilo Festa

E’ laureato in Scienze Politiche. E’ consigliere comunale. Fa parte del coordinamento del comitato “No Discarica” di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia. Collabora con il periodico “l’Alba”.

Facebook 

Tags: , , , , , ,

Lascia un commento

agata rizzo alba Anna Rita Fontana arte bellini belpasso biancavilla cannizzaro carlo caputo carmelo ciccia catania cinema collura Coro lirico siciliano daniela schillaci danilo festa discarica motta film giuseppe cantavenere iti cannizzaro l'alba l'Alba ArteCulturaSocietà l'alba periodico laura cavallaro laura timpanaro libro mario incudine matteo collura misterbianco mostra motta sant'anastasia nino di guardo no discarica norma viscusi paternò patrona pdf pino pesce rosa balistreri scuola SI.RO spettacolo taormina teatro Teatro Massimo Bellini di Catania

Bacheca Periodico – Ultime Edizioni