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È possibile una famiglia felice?

Ven, Feb 8, 2013

Cultura&Società

Convegno sulla famiglia a Biancavilla con Costanza Miriano e Andrea Giovanoli

Che cos’è la fede se non riesce a incidere sulla vita e sui nostri punti di vista sulla storia e sul mondo? A partire da questo presupposto l’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” di Biancavilla, tra le attività previste nell’Anno della Fede, ha promosso il 25 gennaio scorso un Convegno sulla famiglia dal titolo “E’ possibile una famiglia felice” che ha avuto due ospiti eccezionali, per la prima volta in Sicilia come testimoni di fede: Costanza Miriano, giornalista Rai, moglie, madre di 4 bambini, autrice dei libri best-seller “Sposati e sii sottomessa” e “Sposala e muori per lei”; Andrea Torquato Giovanoli, papà a tempo pieno e scrittore.

Nell’affollata e accogliente cornice del teatro “La Fenice” di Biancavilla, messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale che ha patrocinato l’evento, i due ospiti hanno raccontato le loro testimonianze di vita familiare, intessuta di fede soprannaturale.

Costanza Miriano ha illustrato la sua ricetta per un matrimonio felice, ispirandosi alla Lettera di San Paolo agli Efesini, che esorta le mogli a stare sottomesse ai mariti, chiedendo parimenti ai mariti di amare le mogli nel modo in cui Cristo ha amato la Chiesa, ovvero fino al dono della propria vita: «Vedo in giro tanta infelicità – ha detto – e gran parte di essa è evitabile». Il segreto per la riuscita di un matrimonio, a suo dire, dipende essenzialmente dalla donna, angelo del focolare, che dona la vita ai figli e, in un certo senso, anche al marito; spetta a lei tirare fuori il meglio del coniuge: «Basta con le mogli sempre in lotta con i mariti. Ogni moglie dovrebbe partire da un pregiudizio positivo verso il proprio uomo. Proviamo a dargli fiducia – ha esortato. Quando si vedrà amato incondizionatamente, il marito non potrà che rispondere con il dono della propria vita, morendo ogni giorno per la sua famiglia». In sintesi, Costanza ritiene che le donne debbano rinunciare alla pretesa di voler trasformare, aggiustare o migliorare il loro uomo per quella sindrome da “maestrine” che sempre le contraddistingue; d’altra parte, gli uomini dovrebbero rinunciare alla loro naturale tendenza all’egoismo, per essere disposti a donarsi senza misura, con generosità. Per il resto, ha aggiunto in modo divertente: «uomini e donne restano due universi diversissimi, e perciò incomunicabili!».

Con le sue tesi la Miriano ha ribaltato i capisaldi del femminismo. A qualcuno fa accapponare la pelle sentir parlare di sottomissione delle donne agli uomini: «Ma è chi sta sotto – ha dichiarato – che governa il mondo. Uomini e donne devono uscire dalla logica del dominio dell’uno sull’altro». In altri termini, differenza e complementarietà sono le strade per edificare una famiglia stabile. In questo senso ha potuto affermare senza esitazioni: «il matrimonio non è la gabbia dell’amore!».

Andrea Giovanoli si è soffermato sulla sua esperienza segnata dalla malattia genetica di 4 dei suoi 5 bambini, di cui 3 sono morti nei primi mesi di vita. Nei tanti momenti di fatica e di difficoltà ha potuto sperimentare un’unione più intensa con sua moglie. Per entrambi, giovanissimi genitori, non è stato facile accettare prove tanto grandi. In pochi anni la sua vita è cambiata: ha dovuto cambiare lavoro, facendo turni di notte per essere presente durante il giorno. Infine, ha dovuto rinunciare al suo lavoro, per accudire i suoi bambini, mentre la moglie insegna in una scuola pubblica.

Oggi vivono nella certezza che i loro figli sono angeli in cielo e che gli sono sempre accanto: «continuano ad essere nostri figli – ha detto – e in un certo senso ci devono ancora obbedienza, per esempio pregando per noi».

Con la sua pacatezza e la sua fede profonda Andrea ha dimostrato che anche dinanzi all’esperienza drammatica di dover accompagnare il proprio bambino al cimitero è possibile avere uno sguardo luminoso e pieno di speranza.: «vegliando il mio piccolo poche ore prima della sua morte – ha detto – ho avuto la certezza di vivere il privilegio che fu di Maria, che ai piedi della croce fu associata alla passione di Cristo per la salvezza del mondo».      

Nel corso del dibattito, introdotto e moderato da Alessandro Scaccianoce, si è parlato anche del tema dell’educazione dei figli, dei rapporti tra la famiglia e la società e della necessaria reciprocità tra famiglia e impegno civile.

Non esistono regole universali e valide una volta per tutte, hanno confermato entrambi i relatori parlando del rapporto genitori-figli. Quello che conta è essere presenti nella vita dei figli, anche con delle regole semplici, perché la diversità dei ruoli deve emergere con chiarezza.

Ad introdurre i lavori è Stato Salvo Grasso, orientatore familiare; indirizzi di saluto sono stati rivolti dal Presidente dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” Giuseppe Santangelo, dal Rappresentante della Commissione di Pastorale familiare del Vicariato Giovanni Lanaia, dal Sindaco di Biancavilla Pippo Glorioso e dal Prevosto di Biancavilla don Agrippino Salerno.

Alla serata ha preso parte anche don Pietro Longo, Vicario Episcopale per la Pastorale, che ha portato i saluti dell’Arcivescovo.

Sul sito www.santamariaelemosina.wordpress.com è possibile reperire la registrazione integrale dell’evento.

Alessandro Scaccianoce

Redazione l’Alba

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