A A
RSS

“Sogno di una notte di mezza estate” allo Stabile Etneo

Dom, Nov 18, 2012

Eventi, Spettacolo

La brillante opera scespiriana apre la nuova stagione. Dal 30 novembre al “Verga”

Ritorna Leo Gullotta al Teatro Stabile di Catania nel ruolo di Bottom, personaggio centrale del Sogno di una notte di mezza estate, nuova produzione che inaugura la stagione, riferita al tema “L’Arte della Commedia” che Giuseppe Dipasquale, direttore dell’Ente teatrale etneo, prende in prestito da Eduardo De Filippo.

«In tempo di guerra – puntualizza Dipasquale -– si ride. In tempo di pace si riflette sulla guerra. La storia del Teatro, e dell’Umanità, è andata avanti con questo paradossale assioma. E poiché la forza del Teatro è la persuasione, solo con un’allegria di naufragi, per dirla con Ungaretti, è possibile leggere con distanza e la dovuta ironia la difficoltà dei tempi odierni. Commedia è il meccanismo sociale, come diceva Bergson, che permette all’uomo di recuperare il disagio della tragedia.»

Da qui il nuovo cartellone catanese, che si apre con il Sogno in prima nazionale alla Sala Verga il 30 novembre per continuare fino 16 dicembre. Poi il lavoro teatrale andrà in tournée nei palcoscenici italiani.

Dopo il Falstaff delle Allegre comari di Windsor, Gullotta torna a Shakespeare con A Midsummer Night’s Dream, nella traduzione e nell’adattamento firmati a quattro mani da Fabio Grossi e da Simonetta Traversetti. La messinscena sceglie la stilizzazione delle scene e dei costumi disegnati da Luigi Perego. Attese per le musiche originali di Germano Mazzocchetti, le coreografie di Monica Codena e le luci di Franco Buzzanca, abili maestri nel creare suggestioni artistiche.

Leo Gullotta è affiancato da un cast di qualità che annovera Mimmo Mignemi, Emanuele Vezzoli, Leonardo Marino, e ancora – in ordine rigorosamente alfabetico – Fabrizio Amicucci, Ester Anzalone, Alessandro Baldinotti, Valeria Contadino, Adriano Di Bella, Salvo Disca, Antonio Fermi, Luca Iacono, Marina La Placa, Liliana Lo Furno, Fabio Maffei, Federico Mancini, Sergio Mascherpa, Irene Tetto, Massimo Arduini, Francesco A. Leone, Marzia Licciardello, Mauricio Logeri, Rachele Petrini. Una compagnia numerosa per un lavoro corale, scritto verosimilmente tra il 1594 e il 1596 per essere rappresentata in occasione di un importante matrimonio dell’alta aristocrazia londinese.

Sottolinea il regista: «Shakespeare compone un’opera dal “sapore” particolarissimo. Un capolavoro che, nella sua atipicità, elude e al contempo lambisce le convenzionali classificazioni di genere, partecipando e sfuggendo tanto al lirismo della commedia epitalamica che, ad esempio, al manierato concettismo rinascimentale della commedia eufuistica. Il suo gusto sta proprio nella diversità delle spezie che ne condiscono l’insieme. E Shakespeare equilibra con raffinata esattezza i sapidi elementi che concorrono all’alchimia del tutto: l’onirismo fantastico, il realismo, la digressione mitologica, la schermaglia d’amore e, certo non ultima, la parodia. I fatti dell’umano hanno sempre qualcosa di magico, misterioso ed è proprio quell’aspetto scuro che interesserà la nostra lettura: personaggi portati al limite, l’altra faccia della medaglia. La struttura drammaturgica si dipana su tre livelli ben precisi, tanto che possono vivere di luce propria o al contempo riflessa. La Corte del duca Tèseo rappresenterà il potere, i Comici la semplicità del volgo, i Giovani l’Amore e i Magici quel mondo fantastico che tanto intimorisce quanto affascina. Verrà così esaltata l’imperscrutabilità dell’Animo, proposta attraverso vizi, pregi, risse, pacificazioni, pianti e risa.» 

E dice Grossi del Bottom/Gullotta: «Rozzo e burbero artigiano, rappresenterà l’improvvisazione di una mente rapida che saprà coniugare l’utile con il dilettevole; e il suo animo critico e scontento lo porterà, a suo modo, a considerare quell’indole umana, che in maniera variata e sfaccettata sarà rappresentata nella commedia. Forza lavoro che, assieme ai suoi compari d’avventura, rappresenta il motore della società, strizzando l’occhio all’oggi, palesando una differenza stilistica che realizza un originale glossario. Ecco, così si snoderà quest’idea di rappresentazione: un inizio lasciato all’Opportuno Ragionamento (Tèseo) e un finale affidato alla Ragione Opportuna (Bottom).».

Santy Caruso

Santy Caruso

Tags: , , , , , , , ,

Lascia un commento

agata rizzo alba Anna Rita Fontana arte bellini belpasso biancavilla cannizzaro carlo caputo carmelo ciccia catania cinema collura Coro lirico siciliano daniela schillaci danilo festa discarica motta film giuseppe cantavenere iti cannizzaro l'alba l'Alba ArteCulturaSocietà l'alba periodico laura cavallaro laura timpanaro libro mario incudine matteo collura misterbianco mostra motta sant'anastasia nino di guardo no discarica norma viscusi paternò patrona pdf pino pesce rosa balistreri scuola SI.RO spettacolo taormina teatro Teatro Massimo Bellini di Catania

Bacheca Periodico – Ultime Edizioni