Uniti contro la discarica di Tiritì!!!
Ven, Ago 3, 2012
Misterbianco e Motta Sant’Anastasia alzano la voce in assemblea
Ritorna, puntualmente, come ogni estate, l’assordante “profumo” della discarica di Tiritì. A sentire le conseguenze sono, soprattutto, i cittadini di Misterbianco, che faticano ad affacciarsi dal balcone di casa ed a respirare “aria e munnizza”. Di tutto questo s’è parlato l’altra sera, nel chiostro della biblioteca civica “C. Marchesi” di Misterbianco, dove gli organizzatori, la locale sezione del Partito Democratico e il Comitato civico “No discarica”, dopo anni di battaglie e di raccolta di firme, hanno indetto un’assemblea cittadina per fare il punto della situazione.
L’incontro s’è tenuto in seguito al “tavolo tecnico” convocato a Palermo tra i rappresentanti istituzionali della Regione Siciliana, l’Oikos, la ditta che gestisce la più grande discarica della Sicilia, e le amministrazioni comunali di Misterbianco (presenti il sindaco, Nino Di Guardo e il presidente del Consiglio, Nino Marchese), e di Motta Sant’Anastasia. (questi ultimi hanno disertato la riunione). All’incontro erano presenti molti cittadini e consiglieri comunali mottesi e misterbianchesi, che hanno manifestato il loro forte disappunto contro una situazione che dura ormai da molti anni e che rischia di aggravarsi ulteriormente a causa della proposta di ampliamento della stessa discarica.
Dall’assemblea civica è stato deciso, intanto, di impugnare davanti al Tar il Piano Regionale dei rifiuti che prevede l’ampliamento della discarica Tiritì (proposta fatta propria dell’amministrazione Di Guardo). Nel corso del vivace dibattito sono state denunciate da parte del consigliere comunale del PD di Motta, Danilo Festa, le «contiguità tra molti amministratori del Comune di Motta e la società che gestisce la discarica Tiritì, che ha portato ad assumere parenti e amici di esponenti politici mottesi nella discarica, e la colpevole assenza del sindaco di Motta al tavolo tecnico di Palermo». Per l’Amministrazione comunale di Misterbianco erano presenti l’assessore Santo Mancuso, che ha spiegato le ragioni del Comune etneo, e il presidente del Consiglio, Nino Marchese. Anche l’on. Giovanni Burtone (PD), protagonista negli anni ’90, da assessore regionale al Territorio, della chiusura della citata discarica, ha annunciato che presenterà un’interrogazione urgente al governo nazionale. L’assise cittadina, altresì, ha deciso, in vista delle prossime elezioni regionali, di invitare i candidati alla presidenza (Rosario Crocetta ed, eventualmente, gli altri) a dichiarare la propria posizione circa l’ampliamento della discarica per sensibilizzare i futuri dirigenti regionali alle problematiche del territorio etneo. «Il futuro delle nostre comunità si decide a Palermo. Ed alla Regione dobbiamo far sentire forte le nostre ragioni, contro la discarica, per tutelare la salute e la qualità della vita dei nostri cittadini»: questa la sottolineatura concorde di tutti gli intervenuti che si sono dati appuntamento ad un prossimo incontro, per organizzare una grande manifestazione popolare per la definitiva chiusura e messa in sicurezza della discarica di Tiritì, una delle più grandi pattumiere del sud Italia.
Angelo Battiato
Scusami,Angelo,i cittadini Misterbianchesi non faticano affatto a respirare “aria e munnizza”anzi,in questo momento,questa è la cosa a cui non possono sottrarsi,a meno che non decidano di stare in apnea.
E’ vergognoso. Ieri alle tre di notte abbiamo dovuto sbarrare porte e finestre perchè la puzza era insopportabile.