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Pasquale Licciardello compie ottant’anni

Ven, Giu 1, 2012

Cultura, Eventi

Auguri vivissimi, caro amico, filosofo, saggista, poeta!

Il 2 maggio dell’anno che scorriamo, Pasquale Licciardello ha compiuto ottant’anni. Auguri vivissimi, caro amico, filosofo, saggista, poeta, con altri meriti di sagace scrittura.

Pasquale o Nello (anche Neddu per qualche suo amico di Acicatena) è una delle migliori penne italiane in assoluto, cui aggiungiamo l’onestà intellettuale che lo ha sempre distinto per non essersi piegato mai all’utile o al privilegio del momento che avrebbero potuto procurargli vaste platee di consensi nella cultura ufficiale, generalmente rivolta più al fragore che al valore. E questa onestà l’ha tenuto fedele al suo illustre Maestro: Gino Raya; del quale è rimasto l’ultimo integrale discepolo, essendo passati a miglior vita gli altri: Francesco Foti e Domenico Cicciò per restare in Sicilia e ai quarantenni dei miei ricordi degli anni settanta del secolo passato. Li guardavo con rispetto e quasi soggezione, io ventenne distratto più dal fatuo che dagli ozi letterari. E Raya ne era orgoglioso di loro: «Quando ti deciderai anche tu di seguirli» mi diceva.

Pasquale, precocemente, rivela la sua vocazione alla scrittura: «un carusiddu di appena quattro anni che scrive come un ragazzo bravo di terza elementare» leggo in un giudizio in sua lode. E «Il bimbo, beato lui, nulla sapeva di queste grandi cose, ma con la sua precocità si affrettava a farsene consapevole.»

Cresce Nello, con l’occhio sempre alle «sudate carte» e letture e riflessioni lo conducono all’ateismo: «Lo sanno tutti i miei amici e conoscenti che non sono più credente dai remotissimi miei diciassette anni, né l’ho mai nascosto ai miei studenti, in quarant’anni di insegnamento.» Ha insegnato Filosofia e Storia al Liceo Pennisi di Acireale, dove ha lasciato indelebili cultura e umanità.

Fra i pregi, pregevoli difetti: l’ostinazione e la caparbietà, a volte anche permalose e un tantino scontrose. Per questo, qualche volta ce le siamo dette e gridate coi tasti, oggi che si è telematici! E si difende Pasquale con l’indole fisiologica: «Uomo di carattere ha un cattivo carattere!», aggiungendo: «Anche Raya era così e non sempre gliele perdonavo. Riuscivo qualche volta a dirgliele.» Così capita a me oggi di dirgliele nonostante la sua veneranda età: Anch’io sono di carattere con «cattivo carattere» che è, come dire, buon carattere perché le cose si devono dire in nome della coerenza e dell’onesta trasparenza! Gliele ho dette, quindi, ma gliele ho dette con affetto ad un uomo onesto ed orgoglioso! Ma ora è da un anno che non ci scontriamo: la soglia degli ottanta lo avrà dolcificato. Lo ha manifestato poche sere fa, quando è venuto a Paternò all’incontro su Libro siciliano di Matteo Collura. Sembrava una ragazzino spaesato… Quante belle recensioni ha fatto a Matteo! Fra le «migliori», dice Collura.

Ed ecco le sue pubbliche scritture (ma solo una parte): giornali: Gazzetta del Sud, La Sicilia; periodici: Netum (ribattezzata Gazzetta di Noto), l’Alba/ArteCulturaSocietà, Il gazzettino dell’Jonio; le riviste culturali: Teoresi, I problemi della pedagogia, Annali della facoltà di Magistero dell’Università di Messina, Fermenti; i libri: Voltaire, la ragione senza maiuscola, Kafka: “un diverso” alle prese con la normalità, Il famismo nella cultura contemporanea; Prestoria del famismo; le poesie: La grande Assenza, La grande Menzogna. E so di una miriade di versi inediti. Insomma ne ha speso Pasquale tempo per sfogarsi «in scritture e scritturine.»

Ai tuoi novant’anni, allora, Saggio (ora con l’ottantesimo in tutti i sensi) Filosofo!

Con illimitato affetto!

Pino Pesce

Già docente di Materie Letterarie negli Istituti Superiori di II grado, si occupa di iniziative che promuovono l’arte e la cultura e/o che riguardano tematiche di forte valenza sociale. Si è anche occupato della divulgazione attraverso giornali vari del folclore, della tradizione e della storia della Sicilia e in particolare di Motta, di cui (come Assessore alla Cultura pro tempore) ha realizzato il volumetto Motta Sant’Anastasia, Guida alla città (Le Nove Muse Editrice,1999).
Dal 1995 al 2000, si è attivamente impegnato nel Rione “Panzera” del paese natale (rinomato in Italia e all’Estero per il gruppo degli Sbandieratori, pluricampioni d’Italia), di cui è stato Presidente dell’Associazione Culturale dall’aprile del 1995 all’aprile del 1998.
Nel 1997 (in occasione della “Festa Grande” in onore della Patrona Anastasia) ha scritto Trapasso di Sant’Anastasia, una sacra rappresentazione negli anni riproposta anche in occasione delle “Feste Medievali”, interpretata e diretta anche da nomi nazionali. Dal 2014 si è dedicato al teatro con interessanti e coinvolgenti rielaborazioni teatrali di cui ne ha curato anche la regia che hanno riscosso un rilevante successo, come “L’uomo dal fiore in bocca” di Luigi Pirandello e “Rosa Balistreri – A memoria di una Voce”.
Ha curato la presentazione di autori del mondo dell’Arte e della Letteratura e di video documentari a sfondo culturale e sociale, curandone il testo e la regia, che gli hanno procurato (avendoli proposti per le Scuole Medie Superiori) riconoscimenti anche dal Ministero della Pubblica Istruzione.
il professore, collaboratore di quotate riviste culturali: Biologia Culturale, diretta da Gino Raya (uno dei maggiori filosofi e letterati del Novecento, ricordato di recente dal Corriere della sera, dove Pesce veniva annoverato fra i suoi discepoli) ) e Netum, diretta da Biagio Jacono, ha negli ultimi anni, diretto La Svolta, periodico d’informazione e di cultura, e l’Alba, mensile cartaceo d’arte cultura e società, attualmente giornale on line.

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Una risposta a “Pasquale Licciardello compie ottant’anni”

  1. alba bruno ha detto:

    Ottant’anni?E si!Ne ho io 71! Ho avuto il piacere di conoscere il prof. Nello a Locri e l’ ho sempre apprezzato e ammirato.Come vorrei gli giungessero i miei auguri!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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