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Di donne, di conquiste e dolori

Gio, Mar 8, 2012

Cultura&Società

Meg

Penso alla donna, diversamente forte

“E luce fu…” Adamo ed Eva, uomo e donna, tentato e tentatrice. Già nella Genesi si prospetta questa continua contrapposizione tra sessi. La naturalità della diversità e lo scetticismo dell’uguaglianza. Pensare alla donna da femminista, pensarla da maschilista, pensarla più semplicemente come individuo combattente nella sua storicità.

Penso alla donna angelicata, quella degli Stilnovisti, quella di Dante; la donna attraverso la quale si poteva svettare il cielo e riconoscerne il paradiso; penso alla donna miticizzata nella Dea Vesta, focolare delle mura domestiche; in Atena protettrice della polis; in Diana libera tra i campi della cacciagione.

Penso alla donna romana, instancabile madre, consigliere inferiore del marito, ombra di Cesare, frutto proibito delle feste bacchiche.

Penso alla condizione della donna nel medioevo e mi incupisco; schiavizzata, maltrattata, violentata, torturata nella propria sensibilità. Considerata inferiore, come un mezzo per riprodurre la propria discendenza pregando il Dio misogino che la gravidanza non si rivelasse infertile.

Penso ai lavori nei campi e a quelli domestici, alle urla silenziose per evitare ingiustificate percosse da colui che verrà chiamato padrone, legittimato da una forzata cerimonia nuziale “finchè morte non li separi”. Donna casta, indottrinata dai Padri della Chiesa, vergognata della propria nudità, sofferente per il terribile futuro che attenderà le proprie creature, svezzate da un grembo che, chiedendo un maschio, sfornava beffardamente femmine “ad immagine e somiglianza” della Vergine Maria. Capelli raccolti in stracci d’abiti, gonna fino alle caviglie, mani sporche di lavoro, lividi di celata ribellione.

Penso alla donna strega, disgustato per i martiri subiti, per i roghi accesi da una società bigotta e sessuofobica. Arrestata, processata dai figli di Dio, torturata, decapitata, bruciata.

Sorrido al pensiero della donna illuminata, cosciente di sé e della propria bellezza, esploratrice del mondo, viziata dai cortigiani, desiderata come fosse un prezioso feudo da ricchi Signori di corte. Lettrice, amante degli sprechi, studiosa, ambiziosa, larvatamente rispettata.

Mi emoziono al pensiero della donna emancipata, sostenitrice di un’eguaglianza dei diritti, picconatrice di un maschilismo esasperato. Manifestante e battagliera, donna in carriera, in tailleur e jeans, pilastro della famiglia, completezza dell’uomo. Donna come testimonianza vivente della metamorfosi dei principi etici e morali, dalla battaglia per l’interruzione di gravidanza alla pillola abortiva; nonna di oggi, ragazza di ieri.

Mi sorprendo tristemente, invece, al pensiero della donna di oggi plasmata dal materialismo, ridotta a volgari intenti sessuali. Mistificata, ridimensionata da quel maschilismo tanto combattuto, merce di scambio, oggetto di trattative.

Ecco come dalla Genesi ad oggi si ritorna alla visione dicotomica della donna: angelo e diavolo, casta e peccatrice, escort e madre.

Donna catalogata come specie protetta da improbabili “quote rosa” che ne sminuiscono la forza delle loro conquiste; donna forte, coraggiosa, determinata, capace di scavalcare l’uomo con l’esperienza della propria evoluzione.

Un cammino sanguinoso percorso con dignità e rispetto; cammino in salita, così faticoso che probabilmente l’uomo, abituato a percorsi in discesa, non sarebbe riuscito a scalare.

Infine penso alle donne della mia vita con immenso coinvolgimento emotivo: bambine, studentesse, lavoratrici, madri. Capaci non solo di arricchire ma di completare la propria esistenza con quel sentimentalismo innato che le rende desiderate nei momenti bui della vita. Donne che affrontano la vita passionalmente, forti delle proprie conquiste, capaci di dare un senso alla vita con la maternità e la fertilità dei propri gesti. Donne preziose, spontanee, uniche: la più grande creazione dopo il creato!

Danilo Festa

E’ laureato in Scienze Politiche. E’ consigliere comunale. Fa parte del coordinamento del comitato “No Discarica” di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia. Collabora con il periodico “l’Alba”.

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